Episodio 3.10
Il gelataio
PERSONAGGI E INTERPRETI:
SHANNEN DOHERTY(PRUE)
HOLLY MARIE COMBS(PIPER)
ALYSSA MILANO(PHOEBE)
BRIAN KRAUSE(LEO)
P3. PIPER E PHOEBE STANNO PARLANDO
PHOEBE: Stai spiando un cliente?
PIPER: Quello non mi leva gli occhi di dosso.
PHOEBE: Chi?
PIPER: Quel tipo appoggiato al bancone
PHOEBE: Oh, no, cara, quello non è fissare, quello è
puntare.
PIPER: Comunque mi fissa.
( SI SPOSTANO DIETRO LE QUINTE E SI SIEDONO. IL TIPO, CHE NON
LE VEDE Più, FA UNA FACCIA SCONTENTA)
PHOEBE: Sembra inoffensivo. Ha scritto in faccia che è
solo…un innocente a cui una ragazza potrebbe insegnare un
po' di cose…
PIPER: Ehi, io sono una ragazza impegnata in una relazione seria
e poi è proprio dagli innocenti che bisogna diffidare.
(PHOEBE TOCCA I CAPELLI DI PIPER. INTANTO PRUE, CHE LE CERCAVA,
LE TROVA, SI AVVIA VERSO DI LORO E DICE):
PRUE: Salve!
(SI SIEDE CON LORO)
PRUE: Ehi, mi serve subito il vostro aiuto.
PHOEBE: No, serata libera.
PRUE: Ah, ah. Bella battuta. (SI RIVOLGE A PIPER) Ah…dov'è
il tuo D.J.?
PIPER: E' in pausa, perché? Che ti succede?
PRUE: Sai quando hai una canzone in testa e non riesci a farla
uscire?
PHOEBE: Non dirlo a me. Non mi sono tolta la sigla di una pubblicità
per tre anni.
PRUE: Ma io non ho la più pallida idea del titolo e questo
potrebbe mandarmi al manicomio. Forse il tuo D.J. potrebbe aiutarmi.
PIPER: Accennala.
PRUE: Non serve cantarla per voi.
PIPER: Perché no, potremmo conoscerla, non credi?
PRUE: E va bene. (LA CANTICCHIA) Niente?
PIPER: Nada!
PHOEBE: Dovresti riprovare con un po' più di… entusiasmo,
accennando qualche passo di danza, e Piper potrebbe incitarti
come si faceva a scuola!
PRUE: Eh, lo sapevo che non avrei ottenuto nessun aiuto da voi,
grazie lo stesso!
(SI ALZA E INIZIA AD ANDARSENE. POI PIPER DICE):
PIPER: Oh, aspetta! Un momento! (PHOEBE RIDE. POI PIPER E PHOEBE
SI ALZANO PER FERMARE PRUE E PIPER DICE):
PIPER: Aspetta! Non possiamo lasciarti andare via così,
a mani vuote. (PRUE SI FERMA E SI GIRA. PIPER LE DA UN BIGLIETTO
ROSSO.)
PRUE: (PRENDE IL BIGLIETTO) Che cos'è?
PHOEBE: Sembra che tu non riesca ad uscire dalla testa del nostro
vecchio amico Justin. C'invita al barbecue annuale della sua famiglia.
PIPER: Divertente.
PRUE: Per chi? Lo sapete bene, Justin e io siamo ancora nella
fase preliminare. Conoscere i suoi amici potrebbe essere prematuro.
PHOEBE: E' tutto?
PRUE: Perché me lo chiedi?
PHOEBE: Sei sicura che non ti vada perché è una
grande riunione di famiglia?
PRUE: Ecco, avete già pensato "Prue ha problemi con
la famiglia, deve stare attenta."
PIPER: Oh, cara. Non te ne facciamo una colpa! Vedere famiglie
che vanno d'unione e d'accordo perfetta è duro anche per
noi ma non puoi passare la vita ad evitare pugnalate.
PRUE: L'unica pugnalata che sento adesso è questa canzone
che martella la mia testa e quindi apprezzo il vostro interessamento
ma sai cosa apprezzerei di più? Cinque minuti col tuo D.J.
(SE NE VA CANTANDO LA CANZONE: NEL FRATTEMPO SI VEDE UN FURGONE
DEI GELATI CHE STA CANTANDO LA CANAZONE DIPRUE. UN BIMBO SI AVVICINA
AL FURGONE.)
GELATAIO: Vorresti un bel gelato, piccolo?
BIMBO: Sì.
(IL GELATAIO SI AFFACCIA E CON TONO CATTIVO DICE):
GELATAIO: Non hai detto "Sì, per favore"! (E
IL BIMBO; URLANDO; VIENE RISUCCHIATO NEL FURGONE).
SIGLA D'APERTURA
VILLA HALLIWELL
(PRUE E' IN CAMERA SUA E STA FACENDO
UN BRUTTO SOGNO[MA CHE POI SI RIVELA PREMONITORE] LA SVEGLIA SUONA
E LEI SI SVEGLIA DI SOPRASSALTO. POI SCENDE GIU', APRE LA PORTA
E SI CHINA A PRENDERE IL GIORNALE MENTRE SENTE [MA NON COMPRENDE
BENE] LA CANZONE DEL GELATAIO NEI DINTORNI. NON CI FA TANTO CASO
ED ENTRA IN CASA CHIUDENDO LA PORTA. PHOEBE INTANTO E' IN CUCINA
E STA ASPETTANDO UN'E-MAIL SEGRETA DI COLE E DICE):
PHOEBE: Forza, Cole, rispondimi…
(ARRIVA PRUE IN CUCINA E DICE):
PRUE: Buongiorno, c'è il sole. Però c'è il
rischio di…nuvole con qualche pioggia.
PHOEBE: Scusami, hai detto qualcosa?
PRUE: Nulla di urgente. Di nuovo notte in bianco?
PHOEBE: Sì, l'ho passata davanti al computer…
PRUE: Davanti al computer?
(IL COMPUTER RICEVE UN MESSAGGIO)
PRUE: Ah, di chi è il messaggio?
PHOEBE: Non è importante. (CHIUDE IL COMPUTER PORTATILE)
PRUE: Bene, non è importante di solito significa il contrario
e il contrario indica che è di un ragazzo! (PRUE GUARDA
CON FACCIA MALIZIOSA PHOEBE CHE FA UNA FACCIA UN PO' IMBARAZZATA.
DAL CORRIDOIO ARRIVA PIPER CHE DICE):
PIPER: Buondì. Non so di che cosa parliate ma io ho qualcosa
di più importante o almeno è…bizzarro.
PRUE: Bizzarro? Non azzardi troppo, Piper?
PIPER: Lo è. Comunque Carla ha telefonato ieri sera. Aveva
una riunione al Bay Tech Building e ha giurato di aver visto Victor
che attraversava l'atrio.
PHOEBE: Cioè Victor papà?
PIPER: Beh, non parliamo con lui da un anno e potrebbe essere
in città ma non ci vuole disturbare, è nel suo stile.
Capite perché dovevo dirvelo?
PHOEBE: Un momento. Carla da quanto tempo è che non lo
vedeva?
PIPER: Dal primo anno di scuola, comunque mi sembrava molto sicura.
Voi cosa ne dite? Dovremmo cercare di trovarlo? E se non fosse
la persona che lei pensava?
PRUE: Io non sprecherò un attimo del mio tempo per scoprirlo.
PHOEBE: Calmati. Non sei un po' curiosa? Insomma Prue, è
nostro padre…
PRUE: No, io credo di aver superato la crisi di mancanza d'affetto
paterno e sono consapevole che non tutti possiamo avere una famiglia
felice, una bella casa e un cane che corre in un giardino fiorito.
PIPER: D'accordo, non siamo una famiglia tipica, ma lui è
tutto quello che abbiamo, Prue.
PRUE: No. Piper, pensaci bene. Abbiamo altre persone che ci vogliono
bene e una vita piena di impegni, a proposito dei quali devo scappare.(SI
ALZA E POI DICE A PHOEBE): Se vuoi far colazione con me io sono
al North Hill nel parco, faremo una pausa veloce.
(PHOEBE ANNUISCE)
PIPER: Ti accompagno all'auto?
PRUE: Che gesto carino! (ESCE DALLA CUCINA PRENDENDO IL GIORNALE
E CANTICCHIANDO ANCORA QUELLA STRANA CANZONE. MENTRE LORO DUE
SE NE VANNO, PHOEBE RIAPRE E RIACCENDE IL PORTATILE E VEDE DI
CHI ERA L'E-MAIL E VEDE CHE C'è SCRITTO: DA "AN OLD
FRIEND"[CHE TRADOTTO VUOL DIRE DA "UN VECCHIO AMICO"].
INTANTO PRUE E' DENTRO UN ASCENSORE UN PO' AFFOLLATO E DOPO UN
PO' SI ACCORGE CHE QUALCUNO DELLA GENTE NELL'ASCENSORE STAVA CANTICCHIANDO
LA STESSA CANZONE DELLA QUALE NON SAPEVA IL TITOLO. ALLORA CERCA
CON LO SGUARDO CHI ERA MA NON CAPISCE. QUANDO FINALMENTE CAPISCE
CHE ERA UNA BAMBINA CHE STAVA USCENDO DALL'ASCENSORE, FA PER USCIRE
ANCHE LEI MA NON RIESCE IN TEMPO E LE PORTE DELL'ASCENSORE SI
CHIUDONO DAVANTI A LEI. INTANTO PIPER VA AL BAY TECH BUILDING
PER CERCARE SUO PADRE E SI DIRIGE AL BANCONE DELLE INFORMAZIONI,
DICENDO ALLA COMMESSA):
PIPER: Mi scusi, io sono… A lei non importa assolutamente,
vero?
(LA COMMESSA LA GUARDA MALE) Insomma, siamo in pausa pranzo e
lei è incollata qui a rispondere alle domande più
stupide della gente e probabilmente non è di sua competenza
ma…
COMMESSA: In cosa posso aiutarla?
PIPER: Già. Allora… Vorrei sapere in quale compagnia
lavora Victor Bennett.
(LA COMMESSA DIGITA QUALCOSA AL COMPUTER. POI DICE):
COMMESSA: Non c'è.
PIPER: Mi scusi?
COMMESSA: Bennett di nome Victor, non c'è.
(PIPER APRE LA BORSA E PRENDE UNA FOTO, DICENDO):
PIPER: Questa è una sua foto, che risale a più di…
10 anni fa. Lei è proprio sicura di non…
(LA COMMESSA SCUOTE LA TESTA E PIPER VEDE UN UOMO. GLI VA INCONTRO
DICENDO):
PIPER: Papà! Papà, sei…
(L'UOMO SI GIRA E PIPER VEDE CHE NON è SUO PADRE. ALLORA
DICE):
PIPER: Ho sbagliato.
UOMO: Prego. (L'UOMO SI GIRA E SE NE VA)
PIPER: Mi scusi, pensavo che fosse…….Ho sbagliato.
NORTH HILL
(PHOEBE E PRUE STANNO PARLANDO E MANGIANDO DELLE PATATINE. PRUE
DICE):
PRUE: Ripensando all'invito di Justin, non credo che sia il caso
di accettare, non mi sento ancora sicura che sia il ragazzo giusto.
PHOEBE: Stai imbrogliando. Con arte, ma stai imbrogliando.
PRUE: E sia. Non vuoi considerare che forse non ci voglio proprio
andare?
PHOEBE: E non è niente a che vedere col barbecue o con
Justin che ti ha invitato dai suoi. Riguarda te e papà.
PRUE: Perché insisti a mettere in relazione tutto quello
che faccio con i miei sentimenti o con l'abbandono di nostro padre?
PHOEBE: Prue, tu dici di averlo superato ma tu continui a ripeterlo
talmente spesso che ho la sensazione che tu stia cercando di convincere
solo te stessa. E credimi, dopo tutto quello che ho passato con
Cole, quella che può capirti meglio sono io.
PRUE: Uhm. Non è la stessa cosa però.
PHOEBE: Potrebbe esserlo.
PRUE: Il mio risentimento per papà riguarda il passato,
quindi non ha più spazio nel presente.
PHOEBE: Era così prima che Justin apparisse.
(MENTRE PHOEBE PARLA, PRUE SENTE QUALCUNO CHE STA CANTICCHIANDO
LA CANZONE CHE LA ASSILLA, QUINDI DICE):
PRUE: E' quella!
PHOEBE: Cosa?
PRUE: Quella canzone, non senti? Qualcuno la sta
canticchiando! (SI ALZA, PRENDE UNA PATATINA E CORRE VIA SEGUITA
DA PHOEBE. VANNO DALLA BAMBINA CHE STA CANTANDO E PRUE DICE):
PRUE: Ciao! Senti, potresti dirmi il titolo della canzone che
canticchiavi? (LA BAMBINA INDICA IL FURGONE DEI GELATI. SI VOLTANO.)
PHOEBE: Bene, enigma risolto. Ora smettila di canticchiare quella
canzone. Dunque, cercavamo di trovare una buona ragione per non
andare al barbecue di Justin. (PHOEBE VEDE CHE PRUE NON LA ASCOLTA)
Prue, se continui ad ignorarmi ti avverto che potrei anche esplodere.
(LA BAMBINA SI ALZA E CORRE VERSO IL FURGONE.)
PRUE: Fa un po' freddo…
PHOEBE: E già, siamo in una stagione che si chiama inverno.
PRUE: …Perché mai una bambina vorrebbe un gelato quando
fa ancora freddo e… il furgone si è avvicinato e nessuno
si è mosso e i suoi genitori non ci sono!
PHOEBE: Vuoi tirare le somme, per favore? (PRUE SE NE VA) Preferibilmente
restando ferma. (PHOEBE SEGUE PRUE DICENDO): Che c'è, hai
un desiderio ardente di un cono gelato? Prue, siamo nel mezzo
di un ragionamento e considerando che la tua pausa pranzo è
finita da oltre…(GUARDA L'OROLOGIO) cinque minuti, dobbiamo
correre.
PRUE: Giusto, c'è qualcosa che non va.
PHOEBE: Sì, lo so. Perché non me ne parli, allora?
PRUE: Non mi riferivo a me, ma alla piccola. Io ho come l'impressione
di aver già vissuto tutto questo.
PHOEBE: Dunque… Prima canticchi strane canzoni, ora hai qualche
flashback?
PRUE: Ascolta, Phoebe. Il mio istinto di solito non sbaglia e…
(VEDONO LA PICCOLA CHE STA PER ESSERE RISUCCHIATA E LA SALVANO
TIRANDOLA. CADONO A TERRA. SI AFFACCIA IL GELATAIO, LORO SI ALZANO
E LUI E LORO TRE VENGONO RISUCCHIATE NEL FURGONE.)
PRUE: Insomma…Dov'è quella bambina?
PHOEBE: Non lo so, io la tenevo e poi…
PRUE: Dobbiamo trovarla.
PHOEBE: Prima però dobbiamo capire dove siamo
capitate.
PRUE: Azzarderò solo un ipotesi e dirò che non siamo
più nel furgone dei gelati.
PHOEBE: Al contrario, Prue. Siamo ancora, nel furgone dei gelati.
Prue!
PRUE: E' vero, hai ragione, è proprio così.
PHO&PRUE: (SENTONO UN RUMORE E GRIDANO) Ah!! (SENTONO UN ALTRO
RUMORE DA DIETRO E SI GIRANO GRIDANDO) Ahhh!!! (VEDONO CHE è
SOLO UN'ALTALENA.)
PRUE: E va bene, se esiste un'entrata di sicuro esiste anche un'uscita.
GELATAIO: Chi siete!?
PRUE&PHO: Ahhhh!
PRUE: Niente poteri, niente poteri, niente poteri!!!
PHOEBE: Non mi stupisce, non mi stupisce, non mi stupisce!!! (IL
GELATAIO GUARDA SOPRA E POI CORRE VIA.)
PRUE: Stai bene, Phoebe?
PHOEBE: Mh, mh. Sai, qualcosa mi dice che lui non scappava da
noi.
PRUE: Coraggio, andiamo.
BIMBO: Aiuto! Vi prego, salvatemi!
PRUE: E da che cosa?
BIMBO: Dal Nulla.
PHOEBE: Intendi dall'uomo che era qui?
BIMBO: E' lassù. Viene
per voi, per tutti. E quando arriva, l'unica cosa che rimane dov'è
è il Nulla. Non sai mai quando arriva e non sai mai chi
vuole.Noi ci nascondiamo ma lui ci trova sempre. Presto, sta arrivando!
Qui, forza, presto! Venite! (IL BAMBINO SCAPPA DIETRO UN ALBERO
E PHOEBE E PRUE LO SEGUONO. LA BAMBINA CHE ERA STATA RISUCCHIATA
POCO TEMPO FA CON PHOEBE E PRUE RITORNA E DICE):
BAMBINA: Aspettatemi!
PRUE: Corri! (IL NULLA ERA SOPRA LA BAMBINA E QUESTI STAVA CERCANDO
DI RIFUGIARSI SOTTO L'ALBERO CON LORO. POI CADE PER TERRA E PRUE
DICE):
PRUE: Non ce la farà! (PRUE ESCE DAL NASCONDIGLIO PER AIUTARLA
E PROPRIO QUANDO STA PER AFFERRARE LA MANO DELLA BIMBA, QUEST'ULTIMA
VIENE CATTURATA DAL NULLA. ANCHE PHOEBE ESCE DAL NASCONDIGLIO
PER ANDARE DA PRUE E LE DICE, TOCCANDOLE UNA SPALLA):
PHOEBE: Prue! Forza, vieni. (LA TIRA LEGGERMENTE E PRUE SI LASCIA
TRASPORTARE SOTTO L'ALBERO. POI, CON RAMMARICO, DICE)
PRUE: L'avevo quasi presa…
PHOEBE: Non è stata colpa tua. I nostri poteri non funzionano
qui, ora lo sappiamo e saremo più prudenti la prossima
volta. (IL BAMBINO, ALLA PAROLA POTERI, FA UNA FACCIA FURBA E
DICE):
BIMBO: Ci salverete tutti, allora! (PHOEBE E PRUE SI GUARDANO
CON ARIA INTERROGATIVA)
PHOEBE: TUTTI???
BIMBO: Ce ne sono tanti, simili a me. Si nascondono. Li ha catturati
il gelataio. Se non vi vuole qui vuol dire che avete il potere
di salvarci. Dobbiamo andare: il Nulla ritornerà. Lo fa
sempre. Andiamo. (I TRE SI ALZANO ED ESCONO DAL RIFUGIO.)
P3. PIPER NON RIESCE A SPIEGARSI
L'ASSENZA DELLE SUE SORELLE E STA TELEFONANDO.
PIPER: Prue, sono io, ti lascio un messaggio e ho lasciato anche
a Phoebe, un altro messaggio. Ti ho cercata a lavoro ma mi hanno
detto che non sei rientrata dopo la pausa. Allora, dove siete,
ragazze? (VEDE L'UOMO CHE LA OSSERVAVA LA SERA PRIMA AL P3 E CONTINUA
LA TELEFONATA DICENDO): Ehm… Ascolta, chiamatemi, o meglio,
accorrete qui a salvarmi da un imbarazzante proposta che sto per
rifiutare. (CHIUDE LA COMUNICAZIONE. L'UOMO SI AVVICINA E LE DICE):
CALEB: Ciao, io sono Caleb.
PIPER: Piper. (SI STRINGONO LA MANO.)
CALEB: Io sono nuovo della città e vorrei fare amicizia
con… persone speciali. Ah, perdonami, non volevo interrompere
la telefonata al tuo…
PIPER: (FINISCE LA FRASE DI CALEB) …fidanzato. Un atletico,
molto geloso, fidanzato.
CALEB: Ah. E non viene mai qui?
PIPER: Certo, tutti i giorni.
CALEB: Allora abita in zona!
PIPER: Ehm, ascolta, sono lusingata e se ti avessi incontrato
in un altro momento o luogo… Vorresti conoscere le mie sorelline?
CALEB: Hai delle sorelle?? Davvero?! Allora potremo uscire…
tutti insieme, a volte.
PIPER: (RIDE IRONICAMENTE)
CALEB: Al tuo fidanzato piace, uscire anche con le tue sorelle?
PIPER: E va bene. Io non so se i tuoi gusti siano un po' strani
ma c'è un locale in fondo alla strada che fa al caso tuo:
hanno… gabbie e pavimenti di gomma e uno speciale 3x2 il
venerdì.
CALEB: Non sto cercando un locale, Piper.
PIPER: E io non sono interessata, Caleb, o almeno…non a quello
che interessa a te. Dunque scusami ma ho molto…da fare e
da organizzare
CALEB: Devi avermi frainteso. (PIPER LO GUARDA MALE) Scusa, d'accordo,
tornerò… più tardi, quando non avrai tanto
da fare. Organizzati. (SE NE VA.)
PIPER: (GUARDA IL TELEFONO, SBUFFA, LO PRENDE DICENDO) Prue…
Ma dove siete, sorelle??? (DIGITA UN NUMERO)
FURGONE DEI GELATI
PHOEBE: Ma non giriamo in tondo? Mi sembra sempre lo stesso parco
giochi.
BIMBO: In questo luogo ogni posto ti sembra uguale. Il Nulla ti
prende così. Sol pochi trovano l'uscita.
PHOEBE: (SI AVVICINA A PRUE E LE TIRA UNA LEGGERA MANATA SUL BRACCIO.
PRUE SI SPAVENTA LEGGERMENTE E ALZA LE BRACCIA) Ma non potevi
metterti in testa una qualsiasi banale canzonetta?
PRUE: Ora dicci tutto ciò che sai sul gelataio.
BIMBO: So solo che è lui che ci ha rapiti.
PRUE: Capisco. Allora…Lui lavora per il Nulla.
BIMBO: Non lo so. Io…lo credo. Tutti gli altri saranno
felici di vedervi. Abbiamo sperato tanto che qualcuno ci venisse
a salvare e ora siete qui.
PHOEBE: Faremo tutto il possibile per tirarvi fuori. Forza, portaci
dai tuoi amici.
BIMBO: Seguitemi. (PHOEBE E PRUE INIZIANO A SEGUIRE IL BAMBINO
MA QUANDO PHOEBE TOCCA INVOLONTARIAMENTE UN ALTALENA HA UNA PREMONIZIONE:
PRUE DA PICCOLA ERA IN QUEL PARCOGIOCHI E URLO': "PAPA'!"
E IL PADRE ANDO' DA LEI E LE DISSE: "VA TUTTO BENE, è
TUTTO A POSTO." E LA PRENDE IN BRACCIO.)
PRUE: Che ti succede?
PHOEBE: Ho visto te, bambina, in questo parco giochi con papà.
VILLA HALLIWELL.
(PIPER E' DA SOLA A CASA E CERCA DELLE RISPOSTE DA LEO.)
PIPER: Leo…Leo…… (LEO COMPARE DIETRO DI LEI, CHE
SI GIRA) Finalmente!
LEO: Piper, ero occupato.
PIPER: E la sfera non ti indicava che ti aspettavo?
LEO: Sarei ingiusto verso gli altri protetti se li lasciassi
mentre mi chiami, lo capisci, no?
PIPER: Ascolta, mi occorre solo un piccolissimo favore.Prue e
Phoebe sono scomparse dopo la pausa pranzo, non rispondono alle
mie telefonate e, lo so, probabilmente io sono paranoica ma non
potresti scovarle con quel radar soprannaturale che ti hanno donato?
LEO: Sono certo che è tutto a posto, avranno…
PIPER: Ehm, ehm. (LEO CI PROVA MA NON RIESCE)
Leo. Non le trovi?
LEO: Non riesco a captarle, come se fossero…
PIPER: …Scomparse. (LEO ANNUISCE PREOCCUPATO)
FURGONE DEI GELATI
PRUE: Bene, ci siete tutti?
BIMBO: Quelli scomparsi.
2^ BIMBO: Ci salverete?
PHOEBE: Noi ci proveremo.
PRUE: Penso che l'unica via d'uscita la conosca (PRUE VEDE IL
GELATAIO CHE LI STA SPIANDO DIETRO UN ALBERO) la persona che ci
ha attirati qui dentro.
PHOEBE: Il gelataio? E come riusciremo a trovarlo?
PRUE. Qualcosa mi dice che non sarà difficile.
PHOEBE: Come mai?
PRUE: Oh, perché ci sta spiando, è laggiù!
(PRUE LO INDICA E TUTTI SI VOLTANO VERSO DI LUI, CHE SCAPPA) Adesso
ragazzi dovete restare qui, ci occuperemo noi dell'uomo delle
nevi.(A PHOEBE) Andiamo. (PRUE E PHOEBE LO SEGUONO)
PHOEBE: Eccolo, è vicino allo scivolo!
PRUE: Ehi, un momento, guarda lassù. Cosa ti sembra?
PHOEBE: La strada, è il retro del furgone!
PRUE: Esatto, è l'uscita. Bene, adesso quello che ci serve
sono i… (LE DUE VEDONO CHE I BAMBINI ERANO GIA' ARRIVATI
ED ERANO DIETRO DI LORO)
PHOEBE: Ehi, stavamo venendo a prendervi! Forza, si torna a casa.
(PHOEBE E PRUE AIUTANO I BAMBINI A SALIRE)
PRUE: Forza. Presto, presto! (A PHOEBE) Eccone un altro. Presto,
presto!
GELATAIO: No!!!
PRUE: Io vi raggiungo!
PHOEBE: O.K. (PHOEBE SALE LE SCALE E SALTA FUORI E POI SALTA FUORI
ANCHE PRUE)
GELATAIO: (A PHOEBE E PRUE) Non devono attraversare la porta!!
(ALI, IL PRIMO BAMBINO CHE PRUE E PHOEBE AVEVANO INCONTRATO RIMANE
INDIETRO)
PHOEBE: Ali, andiamo, sbrigati.
(IL GELATAIO PRENDE ALI, MA LUI GLI PRENDE LE MANI E GLI FA SALIRE
LA TEMPERATURA COMPOREA FINO A FARGLI CRESCERE LE BOLLE SULLE
MANI E IL GELATAIO, PER IL DOLORE E LO STUPORE, LASCIA ALI CHE
LO SPINGE NEL FURGONE FACENDOLO CADERE E CHIUDE LA PORTA SBATTENDOLA.)
PHOEBE: Non è possibile.
ALI: In effetti, avete capito.
PRUE: O.K., non ci resta che tenerlo lontano dagli altri.
ALI: Non credo che ti ascolteranno. Non sei il loro capo. (ALI
SI AVVICINA AI SUOI AMICHETTI OVVIAMENTE ANCHE LORO DEMONI-)
BIMBA: E' opera tua?
ALI: Ringraziate le streghe.
I TRE DEMONI: Grazie! (SCAPPANO VIA. PRUE E PHOEBE RIMANGONO STUPITE.)
VILLA HALLIWELL
LEO: Perché non vedi le cose al positivo? Sono insieme.
PIPER: Tutto qui? E' questo il positivo? Io ho una lista lunga
un miglio di lati negativi: sono state via per quasi tutta la
notte e neanche tu sai trovarle.
LEO: Staranno bene.
PIPER: Non hai le prove.
LEO: All' improvviso varcheranno quella porta e ci spiegheranno
ogni cosa.
(SI SENTE DAL CORRIDOI IL RUMORE DELLA PORTA CHE SI APRE. SONO
PROPRIO PRUE E PHOEBE)
PRUE: Piper?!!
LEO: Visto?
(LEO E PIPER SI ALZANO DAL DIVANO)
PIPER: Prue! Phoebe!
PRUE: Ciao!
PHOEBE: Oh, ciao!
(SI ABBRACCIANO TUTTE E TRE E POI ANCHE LEO SI UNISCE A LORO.)
PRUE: Tutto bene?
PIPER: Ma dove eravate?
PHOEBE: Ehm… vorrei saperlo anch'io.
PRUE: Tutto quello che sappiamo è che dobbiamo tornarci
PIPER: Un momento, per via di un demone o di chi altro?
PHOEBE: Non lo sappiamo. Pensavamo che i buoni fossero i cattivi
e cercando di sconfiggerli abbiamo aiutato i cattivi veri, che
avevano circondato i buoni…
LEO: Un enigma.
PRUE: E… se colmassimo le lacune salendo le scale fino al
grande Libro che è lassù?
PHOEBE: Giusto! (TUTTI INIZIANO A SALIRE LE SCALE)
SOFFITTA
(PRUE STA CERCANDO SUL LIBRO)
PIPER: Dunque sarebbe un acchiappa demoni e userebbe il gelato
come esca?… Grande notizia per i demoni intolleranti al lattosio!
PRUE: Non c'è niente sui piccoli demoni che sono scappati.
PHOEBE: Che noi abbiamo aiutato a scappare.
PRUE: Però c'è un'intera pagina dedicata al gelataio.
PIPER: Cosa?
PRUE: (LEGGE DAL LIBRO) E' un mortale.
PHOEBE: Ah, si? Vi ricordate quando i demoni sembravano demoni
e gli innocenti sembravano innocenti? Chi ha cambiato le carte
in tavola?
PIPER: Aspetta, se è un mortale come agisce?
LEO: Non è lui.
PRUE: Ecco, è la canzone (LEGGE DI NUOVO) il gelataio suona
il richiamo del diavolo, una serie di note che messe insieme attraggono
i piccoli demoni come falene verso la fiamma.
PHOEBE: O meglio come falene verso il Nulla. C'è questo
dentro il furgone, il Nulla. Ecco perché li rapisce, il
Nulla è l'unica cosa che li può sconfiggere.
PIPER: Dunque possono essere molto giovani ma molto micidiali.
LEO: Ma se loro non potevano uscire, voi come avete fatto?
PRUE: Ci ha indicato lui la via.(SI VA A SEDERE SU UNA POLTRONA)
Voleva salvarci.
PHOEBE: Ed è tutto scritto qui, alla lettera. Il Nulla
non discrimina (CHIUDE IL LIBRO DELLE OMBRE): o buono o cattivo…per
lui è lo stesso.
PIPER: Ora, l'unica persona che sa qualcosa su quei diavoletti
è bloccata dentro quel parco giochi e rischia di essere
ammazzata da quei demonietti.
PRUE: E i nostri poteri non funzionano, non in quel luogo. Phoebe
e io abbiamo cercato di ritornarci ma la porta era sigillata.
PHOEBE: (QUANDO NON ERA INQUADRATA, PHOEBE SI E' ANDATA A SEDERE)
E questo non è tutto…
PIPER: Mh? La platea aspetta.
PRUE: Phoebe ha avuto una…visione di me…
PHOEBE: …e papà, nel parco giochi.
PIPER: Tu sei stata lì? Perché? Quando?
PHOEBE: C'è solo un modo per scoprirlo.
PRUE: Ma non sappiamo neanche dove si trovi, non l'abbiamo mai
saputo, e lui potrebbe davvero avere bisogno di noi.
PHOEBE: E'…qui. Papà è a San Francisco. E'
stato qui negli ultimi tre mesi (SI RIVOLGE A PIPER) quindi era
lui l'uomo che la tua amica ha visto (SI RIVOLGE A PRUE) e ho
ricevuto ieri una sua e-mail, ma non ve l'ho detto. E' qui. Basterebbe
solo un messaggio e lui…
PIPER: Phoebe, tu non dovevi…
PHOEBE: Sì, lo so, e mi pento per non avervi detto che
mi tenevo in contatto con lui…Volevo farlo ma non trovavo
mai il momento giusto. Immagino che adesso lo sia, vero?
PIPER: Non abbiamo scelta… (PHOEBE PRENDE IL COMPUTER PORTATILE
E LO ACCENDE)
PUBBLICITA'
STRADA DI SAN FRANCISCO. (DIETRO
UN CESPUGLIO C'E' UN UOMO COMPLETAMENTE CARBONIZZATO E VICINO
A LUI C'E' UNO DEI PICCOLI DEMONI. SI AVVICINANO A LUI ALI' E
UN ALTRA PICCOLA DEMONE.)
ALI': Che hai fatto?
BIMBO DEMONE: Ho ucciso.
ALI': Non scherzare, ti ha visto qualcuno?
BIMBA DEMONE: (AD ALI?) Ma non dovevo uccidere io? (ALL'ALTRO
BIMBO DEMONE) E' eccitante?
BIMBO DEMONE: Ha urlato da pazzi!
BIMBA DEMONE: Bello!
BIMBO DEMONE: E ora che facciamo?
ALI': Immagino che dovremmo perdere tempo per mettere in ordine
la tua opera.
BIMBO DEMONE: Ma tu avevi solo detto di cercare un furgone.
ALI': Non un furgone qualsiasi, IL furgone! Mi sono già
sbarazzato del gelataio, ricordi? Ora, per raggiungere il furgone
giusto dovremo uccidere… le due streghe.
BIMBO DEMONE: Ma…
ALI': E se avessi usato il cervello, avresti capito subito che
questo (APRE LE PORTE POSTERIORI DEL FURGONE) non è il
furgone giusto. Dunque, adoro uccidere come ogni demone( CHIUDE
LE PORTE POSTERIORI DEL FURGONE) ma adesso dobbiamo essere furbi
e distruggere ogni furgone di gelati che vediamo non è
di certo un'azione da furbi. Mi avete capito?
BIMBA DEMONE: Ma è divertente…
ALI': Ci divertiremo quando l'operazione sarà compiuta.
BIMBA DEMONE: Promesso?
ALI': Certo! Ma prima, cerca di far sparire quei rifiuti. (INDICANDO
L'UOMO CARBONIZZATO)
BIMBA DEMONE: (FA UNA FACCIA CATTIVA) Aspettavo che me lo chiedessi.
(SI GIRA VERSO L'UOMO E SOFFIA VERSO DI LUI, CHE SI ILLUMINA DI
ROSSO E SCOMPARE) Fatto!
P3. (LE TRE SORELLE STANNO ASPETTANDO
IL PADRE E INTANTO PARLANO)
PIPER: Benvenuti al Club Svizzera! Evviva! (DA ALLE SORELLE UNA
BOTTIGLIA DI VINO A CIASCUNA)
PRUE: Potresti evitare quest'inutile sarcasmo, Piper? Non mi andava
di invitarlo a casa per un tè coi biscotti.
PHOEBE: E' nostro padre, Prue, e noi siamo una famiglia.
PRUE: Questi sono affari e non ti azzardare a guardarmi male.
(MENTRE PRUE PARLA, PHOEBE BEVE DALLA SUA BOTTIGLIA) Se ci darà
qualche informazione utile sul parco giochi sarò la prima
a dirgli "molte grazie"
PHOEBE: (SMETTE DI BERE) E poi a dirgli addio.
(CALEB, ARRIVANDO DA DIETRO, LE NOTA E SI AVVICINA)
CALEB: (A PIPER) Queste devono essere le sorelle di cui mi hai
parlato così tanto!
PIPER: (SI SPAVENTA SENTENDOLO PARLARE PERCHE' NON SE L' ASPETTAVA
E SI GIRA VERSO DI LUI) Caleb…
CALEB: E come ho fatto a non conoscerle fino ad oggi?
PIPER: E va bene. Ascolta, ho provato, ho provato davvero. Tu
non sei cattivo,(LEO SI AVVICINA DA DOVE SI ERA AVVICINATO CALEB)
ma è chiaro che la tua parte del cervello che capta le
situazioni è deficitaria (CALEB LA GUARDA SENZA COMPRENDERE)
perché proprio non riesci a comprendere!? Questo, è
un brutto momento, Caleb!
CALEB: Oh, va bene. Quando sarà quello buono?
PIPER: (A LEO) Salvami!
LEO: (SI AVVICINA A CALEB E GLI METTE UNA MANO SULLA SPALLA) Oh…
Ti vogliono al telefono, in ufficio. Ti faccio strada?
CALEB: Oh, grazie. Ti dispiace se ti chiedo una cosa?
LEO: Figurati. (SI ALLONTANANO)
PIPER: (A LEO) Ti ringrazio. (PRUE STA PER CHIEDERLE QUALCOSA
A PROPOSITO DI CALEB MA PIPER NON LA FA PARLARE) Ehi, e voi zitte,
altrimenti ce ne sarà anche per voi.
PRUE: Ma……
PIPER: Capisci che intendo? (PIPER ALZA LO SGUARDO PERCHE' VEDE
ARRIVARE IL PADRE DALLE SCALE, PHOEBE E PRUE LA NOTANO E SI VOLTANO.
IL PADRE ARRIVA E SI FERMA DAVANTI A LORO.)
VICTOR: Bene. Sarebbe troppo chiedere un abbraccio? (PHOEBE SI
ALZA E VA AD ABBRACCIARLO, MENTRE PIPER E' DIETRO AL BANCONE E
PRUE E' SU UNO SGABELLO DEL BANCONE)
PHOEBE: E' bello rivederti, papà.
VICTOR: Anche per me. Accidenti, bel locale. Ed è tuo,
Piper? (PRUE SI SPOSTA VERSO UNO SGABELLO PIU' A SINISTRA MENTRE
PIPER SORRIDE PER IL COMPLIMENTO) Voi tre insieme, non so da che
cosa cominciare.
PRUE: Oh, io avrei un suggerimento. Veniamo subito al sodo.
PIPER: Ehm….… Prue, è appena arrivato, non puoi
aspettare cinque minuti?
PRUE: E' un uomo d'affari, Piper, penso che apprezzi la rapidità.
Potremmo festeggiare la famiglia che si riunisce quando l'affare
sarà andato in porto. Allora, cosa ci puoi raccontare su
quel parco giochi?
VICTOR: Ehm…… Quale parco giochi?
PHOEBE: Papà, ho avuto una visione e so che tu eri lì.
PIPER: E dobbiamo ritornarci. C'è un uomo ferito.
VICTOR: (SCUOTE LA TESTA) Non fatelo.
PRUE: Questo può essere il tuo motto, ma noi abbiamo commesso
un errore e dobbiamo rimediare. Dicci solo come sei entrato e
noi ci occuperemo del resto. Siamo adulte ormai.
VICTOR: Ma siete sempre le mie bambine.
PRUE: (CON TONO SPAZIENTITO) Victor……
VICTOR: Prue…… E va bene. (SI AVVICINA AL BANCONE E
CI SI APPOGGIA. ANCHE PRUE SI AVVICINA AL BANCONE E SI SIEDE SU
UNO SGABELLO DI FRONTE A LUI.) Sì, ci sono stato. Sono
entrato dopo di te e… è stata l'ultima azione compiuta
come vostro padre. (A PRUE) Tu avevi il raffreddore, avrai avuto
sei anni. La mamma doveva andare a fare delle spese e portò
con sé le tue sorelle e mi chiese di badare a te. (PARTE
ORA IL LUNGO FLASHBACK DOVE SI VEDONO TUTTE LE AZIONI DETTE DA
VICTOR CHE FECE LA PICCOLA PRUE) Tu… volevi che ti leggessi
una favola, ti piacevano tanto. Ma avevi la febbre e ti addormentasti
dopo poche pagine. E io uscii dalla tua stanza. Non ti avevo sentita
scendere le scale. Di certo cercavi un bicchiere d'acqua…
o me. E deve essere stato allora che hai sentito…
PRUE: (CON GLI OCCHI LUCIDI) …la canzone.
VICTOR: Vidi passare un furgone
che si fermò poco avanti della Villa ma non ebbi alcun
sospetto. Era un furgone dei gelati, non potevo immaginare. E
invece tu sapevi. Eri andata in soggiorno per ascoltare meglio
la musica e hai visto tutta la scena. Un bambino, (VICTOR SCUOTE
LA TESTA) forse poco più grande di te…
PRUE: Sì, era in piedi accanto al furgone e qualcosa l'ha
risucchiato. Ero terrorizzata.
VICTOR: E tu corresti in suo aiuto.
PHOEBE: Come hai fatto ieri.
VICTOR: Quando vidi il tuo letto vuoto persi la testa. La porta
era spalancata. Vidi un furgone parcheggiato là fuori.
Non sapevo cosa dovevo fare ma sapevo che dovevo andare.
PIPER: A salvare Prue.
VICTOR: Ma ho perso tutte e tre.
PHOEBE: Dicesti che te ne andavi solo perché la nonna voleva
che noi usassimo i poteri e tu non approvavi.
VICTOR: Hai ragione. Insomma, quando vostra nonna scoprì
l'accaduto avevo appena riportato a casa Prue ma essere vostro
padre non era sufficiente, io non ero in grado di proteggervi
da altri pericoli, io non avevo i poteri.
PHOEBE: Va bene. Il Libro ci dice che il gelataio è un
mortale. Quindi lui può attraversare la porta e noi no,
è esatto.
PIPER: Che decidi, papà? Ci darai una mano?
STRADA DI SAN FRANCISCO. (PHOEBE, PIPER E PRUE COL PADRE STANNO
CAMMINANDO VERSO IL LUOGO IN CUI E' PARCHEGGIATO IL FURGONE E
SONO PRUE E PIPER DAVANTI E PHOEBE E VICTOR DIETRO.)
PRUE: Se il piano fallisce io visionerò il passato (Non
sono tanto sicura di questa frase…) e focalizzerò
il momento in cui tutto è andato a rotoli.
PIPER: E, in quel momento, noi chiameremo papà. Prue, ammettilo,
se papà può aprire la porta ci è indispensabile.
PRUE: Io la penso diversamente, Piper, non ci è indispensabile
lui ma la sua totale mancanza di poteri. Aprirà la porta,
noi entreremo, agiremo e continueremo per la nostra strada. E'
un'impresa di gruppo!
PIPER: (RIDENDO) Per fortuna hai una visione sana della situazione,
Prue.
PRUE: Ne sono convinta. (PRUE E PIPER ACCELERANO IL PASSO MENTRE
PHOEBE E VICTOR RESTANO INDIETRO A PARLARE)
PHOEBE: Lo ammetto, mi ha molto sorpreso la tua e-mail, perché
pensavi che non ti avrei mai perdonato?
VISTOR: Da quello che posso ricordare io non ho fatto nessuna
cosa buona per te. Insomma, se hai un ragazzo e -non parliamo
di un padre- ti lascia, tu forse gli concedi un'altra occasione,
ma se lo fa d'abitudine allora…
PHOEBE: Mai pensato che tu abbia voluto lasciarci.
VICTOR: Ah, grazie Phoebe. (SI PRENDONO A BRACCIETTO, LUI PRENDE
LA MANO DI LEI E LEI METTE LA TESTA SOPRA IL PETTO DI LUI. INTANTO
PIPER E PRUE SONO ARRIVATE AL LUOGO)
PRUE: Ecco, ci siamo, è qui.
PIPER: Ma non vedo niente qui.
(ARRIVANO ANCHE PHOEBE E VICTOR)
PHOEBE: Ehi, abbiamo perso il furgone?
(SI SENTONO DIETRO IL L'ANGOLO DELLA STRADA DELLE RISATE E SI
VEDONO I PICCOLI DEMONI)
PRUE: Già, ma abbiamo ritrovato il gruppo…
(LA BIMBA DEMONE SOFFIA VERSO DI LORO E LI FA VOLARE PER TERRA,
PRUE E PIPER DA UN LATO E PHOEBE E VICTOR DALL'ALTRO. POI I PICCOLI
DEMONI SCAPPANO VIA RIDENDO.
PRUE: Oh… A quei ragazzi serve una lezione!(TUTTI SI ALZANO
E PHOEBE E PIPER AIUTANO IL PADRE AD ALZARSI.) Io non capisco…Perché
provocarci e poi fuggire?
PIPER: A proposito di fughe, dobbiamo correre, o li perderemo!
PRUE: No, non possiamo, dobbiamo recuperare quel furgone.
PHOEBE: Non tutte e tre. Andiamo, Piper. (LE DUE SI PRENDONO PER
MANO E LI INSEGUONO.)
VICTOR: Bell'impresa!
PRUE: Lo ammetto, i mezzi di trasporto scomparsi non sono il mio
forte quindi…
VICTOR: (VEDE IL CARTELLO CHE INDICA LA RIMOZIONE FORZATA) Prue,
a volte le cose avvengono per una ragione, non per magia. Il furgone
è stato rimosso.
PRUE: E' vero. (ALI' LI SPIA DA UN CESPUGLIO. PRUE E VICTOR ARRIVANO
AL DEPOSITO. PRUE SCIOGLE LE CATENE CHE TENGONO CHIUSO IL CANCELLO
DEL DEPOSITO.)
VICTROR: Vuoi una mano?
PRUE: No, non mi occorre una mano, non mi serve niente. (PRUE
PASSA IL CANCELLO ED ENTRA NEL DEPOSITO, SEGUITA DAL PADRE. SI
AVVICINANO AL FURGONE)
PRUE: E' da qui che il gelataio… ci ha attirato ma poiché
lui è ancora intrappolato là dentro immagino che
l'unico modo per entrare sia attraverso…l'uscita.
(ABBASSA LA MANIGLIA, MA LA PORTA NON SI APRE. ALLORA USA I SUOI
POTERI, MA NON SUCCEDE NIENTE.)
PRUE: E va bene, cambiamo tutto. (SI RIVOLGE AL PADRE) Tu puoi
farcela, non è vero?
VICTOR: Beh, devo ammettere che dare la caccia ai demoni non è
proprio il mio lavoro quotidiano.
PRUE: (SOSPIRA) Capisco. Ti potrà aiutare concentrarti
sul tuo compito. Non pensare a cosa c'è dietro quella porta,
ti distrarrebbe. Pensa che devi aprire la porta. Devi concentrarti.
Concentrati e poi la porta. (IL PADRE SI CONCENTRA E RIESCE AD
APRIRE LA PORTA.)
VICTOR: Grazie per il consiglio.
PRUE: Compio il mio dovere. (ENTRANO NEL FURGONE) Sarebbe tutto
un pò più facile se le cose smettessero di muoversi.
Ecco, lo abbiamo lasciato proprio qui. (GUARDA UN PO' INTORNO.)
A meno che…
VICTOR: Il Nulla. Anche i mortali ricordano il passato. Ho visto
cosa ha fatto a quei bambini e l'avrà fatto anche a lui.
Dobbiamo sbrigarci, siamo in pericolo.
PRUE: Già, almeno siamo d'accordo su una cosa.
GELATAIO: Uscite, e fatelo finché siete in tempo. (PRUE
E VICTOR VANNO DA LUI, CHE E' FERITO E NASCOSTO DIETRO UN ALBERO.)
PRUE: Sono desolata, non sapevo che…
GELATAIO: E' stata solo colpa mia. Voi siete le streghe buone,
voi salvate gli innocenti, non potevate capire.
PRUE: E tu come sapevi?
GELATAIO: Diciamo che entrambi abbiamo amici ai piani alti. Nel
momento in cui ho attirato te e tua sorella mi hanno ordinato
di salvarvi.
PRUE: E' per questo che ora sei qui.
VICTOR: Si avvicina.
PRUE: Bene, tu ci hai salvati una volta, ora tocca a me. (PRUE
SI ALZA E AIUTA IL GELATAIO AD ALZARSI. SI ALZA ANCHE VICTOR.
INIZIANO TUTTI E TRE A CAMMINARE E VICTOR E PRUE SOSTENGONO IL
GELATAIO.)
GELATAIO: I ragazzi, dovete farli rientrare nel parco giochi.
PRUE: Lo faremo. E tu ci aiuterai a farlo.
GELATAIO: Rimetti questo nel furgone, riparatelo, suona il ritornello.
PRUE: Non rischiare, resta con noi!
GELATAIO: E' nel taschino. (PRUE CERCA NEL TASCHINO DELLA GIACCA
DEL GELATAIO E PRENDE IL RITORNELLO.) E' per il furgone.
PRUE: Sta arrivando, è sopra di noi, forza!
GELATAIO: Io posso essere sostituito, tu no! (IL GELATAIO LI SPINGE,
FACENDOLI CADERE E IN QUEL MOMENTO VIENE RISUCCHIATO DAL NULLA.)
PRUE: No! (PRUE GUARDA VERSO L'ALTO, NEL TENTATIVO DI TROVARLO.)
VICTOR: Prue, ritornerà. (LA PRENDE PER UN BRACCIO) Non
hai fallito, ma fallirai se non ti salvi e non fai ciò
che ti ha chiesto.
STRADE DI SAN FRANCISCO. (PIPER
E PHOEBE STANNO CERCANDO I PICCOLI DEMONI E SI E' FATTA SERA.)
PIPER: Perché non fuggono per una strada ben illuminata
e priva di nascondigli?
PHOEBE: Beh, sappiamo che sono qui intorno, e usciranno allo scoperto.
PIPER: Come pensi di…
PHOEBE: Sh, sh, sh. (SI ABBASSANO E SENTONO LE RISATE DEI PICCOLI
DEMONI CHE, SEDUTI SU UNA PANCHINA, PARLANO TRA DI LORO.)
ALI': Volevate uscire da quel parco giochi? Bene, adesso siamo
liberi. Non volete restare ancora liberi?
ALTRI: Mh, mh.
PIPER: Ho l'impressione che loro non cercassero una vera lotta
con le streghe, cercavano il furgone. Gli abbiamo rovinato la
festa.
PHOEBE: Ma noi ora siamo in vantaggio, voglio dire, sappiamo dov'è.
ALI': E' nel deposito.
PHOEBE: Oh, oh. Ho detto vantaggio?
PIPER: Bene, lo sanno, però ci sono tre di noi contro tre
di loro. Siamo pari. E più forti.
(SI VEDONO ALTRI BAMBINI DEMONI CHE SI AGGIUNGONO AI TRE SEDUTI
SULLA PANCHINA)
PHOEBE: Ehm… Sorellina, devi rifare il conto… Nell'incertezza…
PIPER: …si chiamano i rinforzi.
ALI': Il primo compito è distruggere il furgone.
BIMBI: Certo! (TUTTI RIDACCHIANO.)
PIPER: Prue.
PHOEBE: E va bene. Andiamo. (SI PRENDONO PER MANO E INIZIANO A
CORRERE VERSO IL DEPOSITO. ARRIVANO.)
PIPER: Credi che siano già arrivati?
PHOEBE: E' probabile.
PIPER: E pensi che sappiano che noi siamo arrivate?
PHOEBE: E' probabile.
(I BIMBI DEMONI RIDACCHIANO.)
PIPER: D'accordo, ridono perché pensano che sia divertente
o solo per spaventarci?
PHOEBE: Pensiamo a tenerli a bada finché Prue e papà
non arriveranno.
PIPER: Ehm… Hai avuto una premonizione che tutto finirà
bene e per caso ti sei soltanto dimenticata di avvisare la tua
sorellina?
(LA BIMBA DEMONE FA AFFILARE LE SUE UNGHIE AD UN PALO E CIO' PROVOCA
RUMORE.)
PHOEBE: Io… penso che ci stiano accerchiando.
PIPER: Nooo, aspetta che siano tutti intorno a noi, prima di dirlo.
(LE CIRCONDANO.)
PHOEBE: Bene, quanti rischi possiamo correre? Voglio dire, noi
siamo streghe, giusto? E tu hai il potere di… (UNA CHIAVE
INGLESE COLPISCE LA TESTA DI PIPER, CHE CADE A TERRA SVENUTA.)
PHOEBE: Piper! (I DEMONI RIDONO. PHOEBE LA PRENDE E LA TRASCINA
CON DELICATEZZA, APPOGGIANDOLA AD UNA MACCHINA. POI LE TOCCA IL
COLLO PER VEDERE SE LE PULSAZIONI DEL CUORE CI SONO. SI ALZA.)
E va bene, marmocchi. Venite avanti.
INTERNO DEL FURGONE
PRUE: Và verso lo scivolo, in cima c'è la nostra
uscita. (VICTOR INIZIA A SALIRE I GRADINI, IL NULLA ARRIVA E INIZIA
A RISUCCHIARE PRUE) Aaaah, papà!!! (VICTOR SI GIRA)
VICTOR: Prue! Reggiti! (LA PRENDE PER UN BRACCIO, CERCANDO DI
TIRARLA)
PRUE: Papà, aiutami!
VICTOR: Ti tengo. Non me ne andrò senza di te. (IL NULLA
LA TIRA DI PIU')
PRUE: Papà, papà! (VICTOR LA TIRA)
VICTOR : Abbracciami ! (RIESCE A SALVARLA. I DUE RIMANGONO UNITI
NELL'ABBRACCIO PER MOLTO TEMPO E PRUE ANSIMA DALLA PAURA.)
DEPOSITO. (PIPER E' ANCORA SVENUTA.
UN PICCOLO DEMONE SALTA SULLE SPALLE SI PHOEBE PER ATTACCARLA
E LEI LO PRENDE PER IL BRACCIO E LO FA CADERE. LA BIMBA DEMONE
SOFFIA VERSO DI LEI, CHE VOLA PER TERRA, VICINO AD UN BIMBO DEMONE.
TUTTI RIDONO. DAL FURGONE ESCONO PRUE E VICTOR. PRUE FA ALLONTANARE
DA PHOEBE COI SUOI POTERI TUTTI I BIMBI DEMONI.)
PRUE: (A VICTOR) Hai idea di cosa serva questa cosa?
VICTOR: Anni di riparazione all'auto di tua madre saranno serviti.
PRUE: Bene, prima o poi ti assumeremo. (VA DA PHOEBE) Serve una
mano?
PHOEBE: Ne servono dieci, almeno. (LA BIMBA DEMONE SI RIALZA E
STA PER SOFFIARE CONTRO PHOEBE E PRUE)
PRUE: Oh, devi far riposare i polmoni! (LA FA VOLARE VERSO IL
CANCELLO DEL DEPOSITO.)
(IL PADRE STA RIPARANDO IL FURGONE. UN BIMBO DEMONE, RINGHIANDO,
MANDA DEL FUOCO ATTRAVERSO LE SUE MANI VERSO PHOEBE E PRUE, LE
QUALI, PER SCAPPARE, SI BUTTANO DIETRO UNA MACCHINA E SBATTONO
LA TESTA.)
PRUE: Papà, fa presto!
(ALI' SI AVVICINA AL PADRE E INIZIA, COL SUO POTERE, A FARGLI
SALIRE LA TEMPERATURA CORPOREA, COME AVEVA FATTO COL GELATAIO.
IL PADRE LO GUARDA SENZA CAPIRE, POI VEDE CHE ALI VOLA VIA. PRUE
VA DA LUI E LO GUARDA. IL PADRE CAPISCE CHE PRUE LO HA SALVATO
E IN QUEL MOMENTO APPLICA AL FURGONE IL RITORNELLO. TUTTI I BAMBINI
SI AVVICINANO AL FURGONE, IPNOTIZZATI. IL NULLA LI RISUCCHIA DALLA
FINESTRA, LA QUALE SI CHIUDE, PER SIGILLARLI LI' DENTRO. PIPER
SI SVEGLIA IN QUEL MOMENTO. PHOEBE L'AIUTA AD ALZARSI.)
PHOEBE: Benvenuto nel nostro mondo, papà.
PIPER: (TOCCANDOSI LA TESTA DAL DOLORE) Quando deciderò
di avere dei bambini, ricordatemi di questo giorno. (DAL CANCELLO
DEL DEPOSITO ENTRANO LEO E CALEB) Leo! Che ci fai qui? E perché
hai portato lui con te?
LEO: Doveva venire, Piper.
CALEB: Avete riparato il mio furgone, grazie.
LEO: Caleb è il nuovo gelataio. Me l'ha detto al locale.
E' andato tutto nel modo prestabilito. E' stato mandato qui per
assumere l'incarico.
PIPER: Allora il tuo interesse per me era…
CALEB: … strettamente professionale. Ero confuso. Prima di
essere sicuro di chi fossi, non potevo uscirmene con una frase
tipo:"Ciao, sei una strega? Vedi, ho bisogno che tu mi conduca
al mio furgone acchiappa demoni. (PIPER SORRIDE SVOGLIATAMENTE,
PHOEBE E PRUE SORRIDONO PER DAVVERO.) A proposito, io sto facendo
abbastanza tardi, perciò… grazie. A tutti. (GUARDA
PRUE, PHOEBE E VICTOR. SI METTE LA GIACCHETTA DA GELATAIO E SI
AVVICINA AL FURGONE)
LEO: Buona fortuna. (CALEB SI GIRA VERSO LEO, SI TOCCA LA GIACCA
FIERO, E SALE I GRADINI DEL FURGONE, CONTENTO. LEO RIDE.)
PHOEBE: (A PRUE) Qualcosa mi dice che non guarderò più
un gelataio con occhi severi. (PHOEBE E PRUE RIDACCHIANO)
VILLA HALLIWELL. GIORNO SUCCESSIVO.
VICTOR: Bene, penso che sia un nuovo addio. PHOEBE SI AVVICINA
A LUI PER PRIMO E LO ABBRACCIA.)
PHOEBE: Grazie, papà. E scrivimi.
VICTOR: Non saranno più e-mail segrete, però.
PHOEBE: Lo so.
VICTOR: Basta segreti. (BACIA PHOEBE E SI GIRA VERSO PIPER) Ehi,
e la tua storia con il giovane Leo, come procede? Che cosa sa
di te?
PIPER: Uhm… Quasi tutto.
VICTOR: Allora lui è…
PIPER: …un essere meraviglioso, sì.
VICTOR: Bene, penso che dovrò fare una chiacchieratina
con lui, prima o poi.
PIPER: Papà….
VICTOR: Dovere di padre! (SI GIRA VERSO PRUE. STA PER ABBRACCIARLA,
MA LEI DICE)
PRUE: Io non ti saluto. (IL PADRE SI RITRAE UN PO')
PIPER: Prue!
PHOEBE: No, Prue!
PRUE: Ma ti dico… Torna presto, papà! (SI ABBRACCIANO.)
VICTOR: Oh, grazie. (SI STACCANO DALL'ABBRACCIO MA LUI LA TIENE
ANCORA PER LA VITA) Sapete, è per voi che sono venuto qui
in città -a fare questo incontro di lavoro- perché
anche se implicherà qualche viaggio, avrò la base
qui a San Francisco e… se voi ragazze pensate che questa
città sia abbastanza grande per noi quattro, mi piacerebbe
accettare l'offerta.
PIPER: Mh!
VICTOR: Devo ritenerlo un sì?
PRUE: Sì! (GLI DA UNA LEGGERA PACCA SUL BRACCIO. SI SENTE
IL SUONO DI UN CLACSON FUORI DALLA PORTA.)
VICTOR: Oh, il mio taxi. (PRENDE LA VALIGIA) Ecco fatto. (SI AVVICINA
ALLA PORTA. SI GIRA.) Ehm… avremo molte cose da recuperare.
PIPER: E lo faremo. E' diverso ora.
VICTOR: Lo è, è vero. A presto, allora. (PIPER,
PHOEBE E PRUE GLI SORRIDONO, LUI APRE LA PORTA, ESCE E LA RICHIUDE
DIETRO DI SE' E SULLE LORO FACCIE SI PUO' NOTARE IL DISPIACERE
CHE IL PADRE SE NE SIA ANDATO.)
By Paige