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GALLERIE DEGLI ATTORI

Alyssa Milano (Phoebe)
Shannen Doherty (Prue)
Holly Marie Combs (Piper)
Rose McGowan (Paige)
Brian Krause (Leo)
Julian McMahon (Cole)
Greg Vaughan (Dan)
T.W. King (Andy)
Antonio Sabato (Bane)
Drew Fuller (Chris)
Karis Paige Briant (Jenny)
Dorian Gregory (Morris)
Locklyn Munroe (Jack)
Kit (la gatta)

Kaley Cuoco (Billie)

IL CAST DI STREGHE

Alyssa Milano (Phoebe)
Shannen Doherty (Prue)
Holly Marie Combs (Piper)
Rose McGowan (Paige)
Brian Krause (Leo)
Julian McMahon (Cole)
Greg Vaughan (Dan)
T.W. King (Andy)
Antonio Sabato (Bane)
Drew Fuller (Chris)
Karis Paige Briant (Jenny)
Dorian Gregory (Morris)
Locklyn Munroe (Jack)
Kit (la gatta)
Finola Hughes (Patty Halliwell - mamma)
James Read
(Victor Bennett - papà)

Kaley Cuoco (Billie Jenkins)

 

32° STORIA

ACQUA

Breve riassunto: E se il liquido più comune e diffuso nel mondo all'improvviso si rivelasse pericoloso?
Adatto: a tutti
Data di composizione: scritto tra Aprile e Maggio 2001

San Francisco.

In una giornata di fine Giugno, quando ormai le vacanze per gli studenti e anche per molti lavoratori sono già cominciate o stanno iniziando, il sole splendeva alto nel cielo e il caldo si faceva davvero sentire. La temperatura era di quattro gradi al di sopra della media stagionale e non dava segno di voler scendere. A villa Halliwell una Prue fradicia di sudore si stava contendendo la doccia con una Phoebe altrettanto zuppa. Il secondo bagno era monopolizzato da Piper.
"Ce ne vorrebbero tre, uno a testa!" sbuffò Phoebe, alzando lo sguardo verso il cielo e distraendosi così per un attimo.
"Ah aah. fregata!" esclamò Prue approfittando di quell'attimo di disattenzione per intrufolarsi in bagno chiudendo velocemente la porta col proprio potere in faccia alla sorella.
"Ehi, ma così non vale!!" si lamentò; ormai, però, era stata fregata e non poté che allontanarsi mogia mogia. Decise di fare un salto giù in cantina. Nonostante non amasse particolarmente quella stanza della casa doveva però riconoscere che era il luogo più fresco e quindi il migliore in cui trascorrere quell'afosissimo pomeriggio. Si sedette su una sedia e si mise a iniziare un libro che aveva preso qualche giorno prima in biblioteca dove si era recata per concludere una ricerca. Cercando si era imbattuta in un volume rilegato piuttosto vecchio e logoro privo di titolo, lo aveva perciò spaginato velocemente leggendo qualche frase qua e là; reputatolo interessante, aveva deciso di prenderlo: durante le vacanze estive avrebbe avuto tutto il tempo di leggerselo con comodo. Ora, quindi, si stava accingendo ad iniziarlo quando sentì una goccia cadere a terra, un secondo dopo il rumore si ripeté. Tutto quello sgocciolio le impediva di leggere in santa pace perciò cercò di individuare da dove venisse. Non ci mise molto a scoprire che c'era una piccola perdita in una tubazione. La stava osservando quando sentì gridare: "Phoeeebeeee! Ora il bagno è libero!!". Era Piper che finalmente glielo cedeva e lei si precipitò su per le scale per raggiungerla.
Intanto le gocce continuarono a cadere formando una piccola pozza per terra. Non c'era molta luce lì in cantina ma un insolito brillio apparve velocemente nell'acqua per poi scomparire subito dopo.

Dlin dlon
"Vado io, vado io! Non accalcatevi così!" disse Piper ad alta voce mentre si recava verso la porta di casa rivolgendosi alle sorelle spaparanzate sul divano che bevevano una bibita ghiacciata.
"Chi sarà mai a quest'ora?" si stava chiedendo mentre camminava scalza per andare ad aprire e cercava allo stesso tempo di darsi una risposta. Leo non poteva essere, era troppo presto per il loro appuntamento, né Prue né Phoebe dovevano vedersi con nessuno quel giorno. scartando scartando arrivò a pensare che potesse trattarsi di Morris ed appena aprì poté constatare i suoi timori: l'agente era lì, di fronte a lei, con quell'espressione grave che assumeva ogni volta che doveva dare cattive notizie. Lui non ebbe nemmeno il tempo di salutare che la ragazza urlò: "PRUE, PHOEBE! Venite qua!"
Appena si ritrovarono tutti e quattro riuniti in soggiorno Morris cominciò a spiegare il motivo della sua visita: "C'è qualche demone in giro per caso? Ultimamente ci sono stati un po' troppi casi davvero insoliti. Uomini e donne di differenti età sono stati ritrovati morti nelle loro case senza presentare alcun segno di aggressione e nemmeno con l'autopsia si è riusciti a scoprire nulla. Insomma non c'è alcun legame fra le vittime e non si riesce a risalire alle cause della loro morte che però riterrei assolutamente non naturale. L'unico particolare che le accomuna tutte, e che purtroppo non dice comunque nulla, è una bassa percentuale di liquidi nei cadaveri, come se non avessero bevuto per tutto il giorno, ma potrebbe benissimo anche essere causata dal tremendo caldo di quest'ultimo periodo"
"Già, sarà il caldo. Demoni non ce ne sono: saranno andati in vacanza! Beati loro!" fece Piper allontanandosi e dirigendosi verso la sua camera. Morris la guardò perplesso e Phoebe lo liquidò con un: "è un po' stressata, devi capirla. d'estate il locale è ancor più frequentato così è sempre impegnatissima. comunque daremo un'occhiata al Libro delle Ombre e appena sapremo qualcosa di faremo sapere, ok?"
"Va bene, allora vado, ciao"
"Ciao" lo salutarono in coro le due sorelle, poi salirono una in soffitta e l'altra in camera di Piper per vedere cosa c'era che non andava.
Intanto la pozza in cantina aveva smesso di crescere ma un altro insolito brillio l'aveva attraversata e subito dopo sembrava esservi passata come un'ombra.

"È inutile cercare sul Libro se non sappiamo cosa!" concluse Prue dopo aver spaginato il volume inutilmente per un po'. Lo richiuse e raggiunse le altre due. Quando entrò nella stanza di Piper trovò Phoebe che parlava alla sorella quasi a bassa voce mentre le accarezzava dolcemente i capelli. Decise di lasciarle sole e si recò nella camera oscura a sviluppare qualche rullino: gliene erano rimasti due in arretrato. Una volta concluso si recò in cucina a lavarsi le mani e il viso per rinfrescarsi un po'. Dopo aver richiuso il rubinetto scese giù una goccia a cui la ragazza non fece caso e che, cadendo sul lavandino, formò con le altre una piccola pozza nella quale passarono per un attimo due strani riflessi.
Si stava sedendo sul divano quando le si materializzò davanti Leo.
"Ciao, che piacere!" disse la ragazza un po' sorpresa. Era decisamente in anticipo rispetto all'orario che le aveva detto la sorella.
"Ciao. Prue, Piper e Phoebe sono in casa? Ho delle brutte notizie"
"Sì, ci sono, te le vado a chiamare. Riguardano per caso le misteriose morti di questi ultimi giorni?" chiese.
"Già, c'è un nuovo demone nei paraggi"
Quando arrivarono anche Piper e Phoebe l'angelo cominciò a raccontare quello che sapeva: "Purtroppo non so molto di lui. Si chiama Raquis ed è un demone d'acqua. Sta attaccando persone un po' a caso, ha bisogno della maggior quantità di energia possibile per recuperare le forze e quando l'avrà fatto sarà praticamente invincibile. Va quindi fermato al più presto"
"Bene, ci mancava anche questo Raquis!" sbottò Piper incrociando le braccia. Phoebe la guardò ma non disse nulla. Sapeva cosa stava passando la sorella ma loro erano nate streghe ed erano destinate a lottare contro il male, non potevano farci niente. Piper però, in quel periodo, era davvero sotto pressione e desiderava più che mai avere una vita e un amore normali, gliene fregava meno di zero di quel Raquis. Non riusciva più a nascondere tutto quello che aveva dentro, se non si sfogava sarebbe esplosa. Per questo ultimamente da lei piovevano giù commentini a raffica e sarebbero continuati ancora per un bel po'.
"Andiamo a vedere se sul Libro delle Ombre c'è qualche notizia in più" propose Prue e le sorelle la seguirono in soffitta. Leo si fermò sul primo gradino e da basso disse loro: "Mi dispiace ragazze, ora devo andare, mi hanno chiamato".
"Va bene, a dopo" lo salutarono e lui scomparve nella sua solita luce azzurra.
"Sì, "a dopo" "a dopo". a dopo quando? Noi avevamo un appuntamento finché 'sto Raquis." si stava lamentando Piper quando Phoebe la interruppe: "Non preoccuparti per Raquis, penseremo noi a lui. Non dovrai rinunciare al tuo romantico incontro con Leo".
"Già, ce la sapremo cavare benissimo da sole e nel caso in cui avremo bisogno di te ti faremo uno squillo, ricordati solo di prendere il cellulare!" la rassicurò maggiormente Prue sorridendole.
"Grazie sorelline, allora vado a finire di prepararmi" le salutò dopo averle abbracciate e corse nella sua camera.
"Vedi Phoebe, quando Piper va a prepararsi entra nella SUA di camera."
"Beh, andiamo o no? I demoni ci aspettano!" cambiò subito discorso lei entrando in soffitta.
"Dove scappi?! Ti stavo parlando, torna qui!" la rincorse Prue.
"Ma è assurdo!" esclamò Morris dopo aver letto un verbale che stringeva ancora fra le mani. "Qui le vittime sono aumentate del 50%! Non può essere un'unica persona ad aver fatto tutto questo!" poi continuò fra se e sé: "Neanche se si trattasse di un demone sarebbe possibile: come farebbe a trovarsi in più posti contemporaneamente?".
Preso da questi tremendi dubbi era stato tentato di chiamare subito le Halliwell ma avevano detto che si sarebbero fatte vive loro appena avrebbero saputo qualcosa di più. Decise perciò di aspettare una loro telefonata, intanto avrebbe cercato di capire cos'altro accomunava le vittime oltre all'insolita percentuale di liquidi nel corpo.

"Bene, il nostro caro Raquis non ha una grande autonomia al di fuori dell'acqua. Può però trasportarsi da un liquido all'altro se questo non dista più di cinque metri." disse Prue dopo aver concluso di leggere le poche righe sul libro riservate al demone.
"Ecco spiegato come mai attacca le persone in casa: si sposta nelle tubature dell'acqua e poi può saltare dove gli pare fino a 5 metri di distanza" fece Phoebe.
"Sì, però purtroppo non sappiamo quanto possa diventare potente e se sia dotato di altri poteri dal momento che non è mai riuscito a recuperare appieno le sue energie perché è sempre stato fermato in tempo" notò Prue.
"Hai ragione, ma non lo scopriremo nemmeno questa volta, lo faremo fuori prima che avvenga!" disse Phoebe con sicurezza.
"D'accordo, ma che ne dici di pensare ad una formula che lo possa rintracciare? Prima lo troviamo e ce ne liberiamo, meglio è. E mentre tu crei io chiamo Morris così lo mettiamo al corrente di tutto" concluse Prue uscendo dalla soffitta.

"Oh no, sono in ritardo!" urlò Piper correndo per casa. Aprì il rubinetto del bagno, riempì un bicchiere d'acqua e ci mise dentro una polverina verde. Cominciò a fare i gargarismi come le aveva prescritto il dottore per alleviare quel tremendo mal di gola che le era spuntato fuori da un paio di giorni quando tutt'a un tratto nella stanza si materializzò Leo. La sorpresa fu tale che la ragazza, per sbaglio, ingoiò tutto il liquido verde dei gargarismi.
"Bleah, che schifo!" si lamentò cercando di risputarlo fuori ma inutilmente.
"Scusami, non volevo spaventarti. Non stavi arrivando allora mi sono fatto vivo io." si scusò Leo.
"Non preoccuparti, non è colpa tua e poi non morirò mica per avere ingoiato un po' di liquido per gargarismi!" scherzò lei.

Era calata la notte e Prue già dormiva nel suo letto mentre Phoebe, davanti alla tv, rileggeva svogliatamente la formula ormai conclusa. L'indomani mattina avrebbero incominciato la caccia al demone. Proprio quando aveva deciso di andare a dormire e spegnere la tv, dal momento che era inutile aspettare Piper che non era ancora rientrata, sentì dei passi e delle voci. Poco dopo vide la sorella dare un bacio a Leo davanti all'entrata e salutarlo affettuosamente.
Quando chiuse la porta Piper si vide venire incontro una Phoebe sorridente che le chiese: "Allora, com'è andata? Raccontami ogni cosa!"
"Tutto ok, però adesso sono proprio stanca, che ne dici di domani?"
"Domani vorrò anche gli interessi, però: ogni singolo dettaglio e una descrizione più che meticolosa!" ne approfittò Phoebe comportandosi da perfetta usuraia.
"Va bene, va bene, ora mi lasci andare a letto?" chiese lei sbadigliando.
"Ma certo, buonanotte sorellina"
"Buonanotte" salutò e si recò nella sua stanza. Si mise il pigiama si infilò sotto le coperte ma incominciò subito ad avere una strana e sgradevole sensazione. Sentiva come se le venissero risucchiate le forze e più tempo passava peggio era. Urlò più forte che poteva: "Pheebeee, Pruuuuee, AIUTO!" ma il suo grido uscì quasi soffocato. Stava per svenire e di fatto, poco dopo, perse i sensi. Fortunatamente Phoebe l'aveva sentita lo stesso e subito era accorsa in camera. L'aveva trovata con gli occhi chiusi ma con un'espressione sofferente sul volto. Corse a svegliare Prue e le raccontò brevemente quello che era successo. La sorella, raggiuntola, le sentì il polso e constatò che era molto debole.
"Presto, chiama un'ambulanza!" ordinò a Phoebe. Non capiva quello che stava succedendo, l'unica cosa certa era che sua sorella stava per lasciarle. Phoebe ritornò di corsa al capezzale di Piper e toccandole il braccio sussultò: aveva avuto una premonizione. Ciò che vide non era chiarissimo e probabilmente riguardava il passato: sua sorella che riempiva un bicchiere dal rubinetto del bagno e che vi metteva dentro una polverina verde. Poi all'improvviso appariva Leo facendola sobbalzare, probabilmente perché non se lo aspettava e sobbalzando. ma sì, ecco cos'era accaduto, aveva ingoiato il contenuto del bicchiere! Raquis poteva benissimo essere entrato dentro di lei in quel momento!
"Recitiamo la formula, ORA!" gridò Phoebe e insieme a Prue cominciò a dire:

"Forze del bene adesso fate apparire
il demone dell'acqua che dobbiamo punire
ha messo già fine a troppe vite
ora è il suo turno, voi lo capite"

Appena terminarono dal corpo di Piper fuoriuscì un liquido che pian piano cominciò a prendere forma: Raquis. Il demone era semitrasparente ma d'aspetto umano. Sembrava alquanto irritato per essere stato costretto ad uscire dalla ragazza che stava uccidendo e dalla quale aveva ricevuto una gran forza e forse anche qualcosa di più.
"Prendi questo!" urlò Prue cogliendolo di sorpresa e muovendo violentemente il braccio, ma anziché scaraventarlo lontano lo frantumò in mille gocce che poi si andarono a riunire ricostituendo la sagoma umana.
"Ah ah ah, sarebbe questo il tuo potere? Come puoi notare non mi fa un baffo!" sghignazzò Raquis prima di ritornare allo stato liquido e andare giù per il lavandino.
"Accidenti è scappato!" fece Phoebe con un gesto di stizza. Nel frattempo Prue si era precipitata al capezzale di Piper per vedere come stava e subito la sorella l'aveva seguita. Ora tutte e due aspettavano trepidanti che si risvegliasse. L'attesa non fu lunga ma appena Piper riaprì gli occhi sentirono la sirena dell'ambulanza farsi sempre più vicina e forte. Nonostante stesse meglio decisero di portarla lo stesso all'ospedale perché doveva decisamente recuperare le forze e probabilmente anche un bel po' di liquidi. Andarono con lei per non lasciarla sola e poi vennero raggiunte anche da Leo, il quale, poverino, si sentiva responsabile per quello che era accaduto alla sua amata. Ovviamente lei gli spiegò subito che non aveva alcuna colpa ma lui continuò a restare della sua opinione e a rimproverarsi il fatto che sapeva dell'esistenza del demone e che quindi doveva immaginare che lei potesse essere in pericolo dal momento che le aveva fatto ingoiare l'acqua dei gargarismi.
Piper passò la notte in ospedale e le sorelle ritornarono a casa, solo Leo rimase con lei un po' più a lungo finché non dovette lasciarla per cause di forza maggiore.

"Allora Phoebe, l'hai creata la formula per sconfiggere Raquis?" chiese Prue impaziente.
"Guarda che non sforno incantesimi come se fossero pane! E poi non sono sicura che funzionerà" rispose lei con ancora foglietto e penna in mano.
"Quanto ti manca?"
"Non ne ho idea, ma sappi che avrei ben altro da fare, come studiare ad esempio! Che ne dici di scriverla tu? In fondo l'ultima volta che hai dovuto inventare un incantesimo te la sei cavata più che bene"
"Sì, me la sono cavata ma."
"Niente ma, mettiti al lavoro e. vedi di far presto!" fece Phoebe tutta sorridente mettendo in mano alla sorella penna, foglio e andando verso le scale. Prue, rassegnatasi, gettò un occhio alla formula e constatò con orrore che la sua carissima sorellina aveva buttato giù appena un paio di righe. "Quella sfaticata" pensò "poteva fare qualcosa di più! Ehi, ma. adesso che ci penso. non ha da studiare proprio un bel niente: è in vacanza!".
Dopo averci dedicato un po' di tempo pensò che potesse andare e chiamò Phoebe.
"Io proverei prima a rievocarlo come abbiamo fatto l'ultima volta, poi a leggere la formula per sconfiggerlo" propose Prue quando la sorella la raggiunse.
"D'accordo, ma per avere più probabilità di successo dovremmo aspettare che dimettano Piper. non so se sia necessario il potere del trio o se possiamo bastare noi due" fece notare Phoebe.
"Vediamo di bastare, ok? Piper non la dimetteranno che nel pomeriggio e nel frattempo Raquis potrebbe far fuori decine di vittime e addirittura riacquistare completamente le forze, cosa che preferirei evitare"
"Va bene, ma andiamo in un posto dove ci sia poca acqua e soprattutto pochissimi buchi dove lui si possa infilare. non vorrei vedercelo scappare sotto gli occhi come l'ultima volta!"
"Hai perfettamente ragione. Quale potrebbe essere il posto più adatto?" domandò Prue ad alta voce ma più rivolta a se stessa.
"La cantina!" esclamò Phoebe dopo un attimo di silenzio "C'è un foro in una tubatura da cui lui potrebbe uscire benissimo, ma poi non avrebbe altre vie di fuga se non il ritornare da dove è venuto"
"Allora cosa aspettiamo? Presto, in cantina!" ordinò Prue dirigendosi verso quella stanza.
Mentre osservava il buco Prue: "È proprio piccolo. siamo sicure che passerà?"
"Per passarci ci passa, al massimo dovremmo aspettare le ore se verrà giù una goccia per volta" ironizzò Phoebe.
"Se dovremo aspettare così tanto mi chiamerai quando avrà finito, ok?" ribatté la sorella.
"Certo, certo, piuttosto: diamoci una mossa, non c'è tempo da perdere"
Rievocarono il demone con la stessa formula che avevano già utilizzato ed egli apparì di nuovo di fronte a loro. Non ebbe il tempo di aprire bocca che subito le due streghe cominciarono a recitare l'incantesimo per sconfiggerlo. Egli mosse entrambe le mani verso l'alto bloccandole quasi all'altezza delle spalle, un gesto che ricordava molto il potere di Piper, ma non successe nulla. Intanto Prue e Phoebe continuavano a dire contemporaneamente la formula mentre il demone, con il viso corrugato dalla rabbia, si guardava intorno per cercare una via di fuga. L'unica era stata prontamente bloccata da Phoebe che aveva infilato un dito nella tubatura per impedire la fuoriuscita dell'acqua. Decise dunque di scaraventarsi con tutta la sua forza contro di lei per romperle un dito; così non si sarebbe salvato ma almeno le avrebbe danneggiate. Fece per gettarcisi contro, però le due streghe avevano già completato la formula e lui stava cominciando a perdere volume. Continuò lo stesso ad andarle addosso ma Phoebe capì le sue intenzioni e, siccome non poteva sfilare il dito perché lui avrebbe potuto approfittarne, chiese aiuto a Prue, la quale, con un veloce movimento del braccio lo frantumò in mille gocce che scomparvero poco dopo per l'effetto dell'incantesimo.
"Fiuuu, per un pelo" fece Phoebe sospirando e togliendo finalmente il dito dal buco. Nonostante l'avesse estratto non scese alcuna goccia, solo dopo un po' questo avvenne, ma le due sorelle non ci fecero caso.

"Pronto?" chiese Morris rispondendo al cellulare.
"Ciao Morris, sono Phoebe e ho una bella notizia. Il demone è stato sconfitto, ora non avrai più problemi"
"Davvero? E quando l'avreste. ehm, fatto fuori?"
"Beh, poco fa. Ma perché me lo chiedi?" si stupì la ragazza.
"Perché abbiamo appena ritrovato altre due vittime, se il demone era impegnato a combattere con voi non capisco come abbia fatto nel frattempo ad uccidere di nuovo. L'unica spiegazione è che."
".che non sia solo. Abbiamo capito, grazie per avercelo detto Morris, provvederemo ad eliminare anche l'altro. Ciao"
"Ci risentiamo più in là, ciao"
Phoebe riappoggiò la cornetta e spiegò tutto alla sorella.
"Allora torniamo all'attacco, presto! Ripeteremo quello che abbiamo appena fatto" disse Prue con decisione.
"Va bene, però stavolta usiamo qualcos'altro per il buco." le rispose Phoebe mostrando il dito ancora intatto.

"Ciao tesoro" esordì Leo entrando nella stanza d'ospedale dove era ricoverata Piper.
"Amore, che bello vederti" disse prima di baciarlo, poi gli chiese, piena di speranza e facendo gli occhi dolci: "Sei venuto per riaccompagnarmi a casa?". Si sentiva benissimo e voleva andarsene via di lì il prima possibile.
"Veramente no, ma se i medici ti hanno confermato l'uscita, possiamo anche andare via subito"
"L'ultima cosa che mi hanno detto era che potevo tornare a casa appena qualcuno avesse potuto portarmici. Mi hanno consigliato di prendermi un giorno di riposo dal lavoro, per non affaticarmi troppo, ma poi potrò ricominciare tranquillamente con il solito tran tran"
"Perfetto, allora andiamo" fece lui invitandola ad alzarsi dal letto.
"Dammi solo un minuto per vestirmi." stava dicendo lei quando il ragazzo la interruppe: "Non sarà necessario" e così dicendo l'abbracciò, vennero entrambi avvolti da un'intensa luce azzurra e si ritrovarono nella camera di Piper.
"Che precipitoso che sei. non ho preso nulla."
"Non preoccuparti torneremo più tardi a prendere le tue cose" disse lui stringendola dolcemente a sé e baciandola.
Proprio in quel momento, però, irruppe Phoebe nella stanza che, per la sorpresa, fece un salto non indifferente.
"PIPER! LEO! Scusatemi, ma. Quando siete arrivati?" si stupì.
"Proprio adesso" rispose Piper staccandosi dal ragazzo.
"Prendo questo e tolgo il disturbo, c'è un demone che ci aspetta!" fece Phoebe portandosi via un tappo di sughero che la sorella aveva romanticamente conservato per chi si ricorda più quale occasione.
"Dove vai con il mio tappo?!" le urlò dietro Piper.
"Te lo riporto, te lo riporto" si sentì di rimando.
La ragazza guardò sconcertata Leo per un attimo.
Nel frattempo Phoebe aveva raggiunto Prue in cantina.
"Ma quanto ti ci è voluto per prendere un tappo?!" si scandalizzò.
"Mi sono fermata a scambiare quattro chiacchiere con la nostra cara sorellina che ora probabilmente è ancora in camera avvinghiata al suo Leo!"
"Però. beh, comunque, non abbiamo tempo. Iniziamo a recitare la formula"
"Non scomodatevi" intervenne Raquis prendendo velocemente forma sotto i loro occhi attoniti.
"Credete che sia così facile? Che basti ripetere semplicemente quello che avete già fatto per eliminarmi? Ma come siete ingenue! Eppure credevo che vi foste almeno un po' documentate su di me, prima di affrontarmi!"
"Presto, Phoebe!" disse Prue sotto voce alla sorella facendo un cenno con il capo. Le due si intesero subito e incominciarono a ripetere l'incantesimo contemporaneamente.
"CHE STUPIDE!" sbraitò il demone con disprezzo scagliando un getto d'acqua, scaturito dalla sua mano destra, prima verso Phoebe e poi verso Prue facendole volare a terra.
"Ora che ho riacquisito tutte le energie non c'è nessuno in grado di fermarmi, ah ah ah" ridacchiò soddisfatto.
"Ne sei sicuro?" chiese Piper appena scesa in cantina alzando subito le mani per bloccarlo.
"Giusto in tempo, sorellina" le disse Phoebe rialzandosi.
"Ragazze, tutto ok?" domandò Leo vedendole a terra.
"Sì, siamo ancora intere" rispose Prue una volta in piedi.
"Però. ci sa fare il tipo con quei getti d'acqua!" fece Phoebe.
"Non mi pare proprio il momento di fargli i complimenti." la rimproverò Prue, poi propose di riprendere a recitare la formula per sconfiggerlo e, stavolta, tutte e tre insieme.
Non ebbero ovviamente il tempo di completarla perché il demone si sbloccò. Prue, per tenerlo occupato, gli scagliò addosso il primo oggetto che si ritrovò sotto mano ma Raquis, con loro grande sorpresa, alzando le mani lo bloccò a mezz'aria e non si limitò a fermare solo questo bensì anche Leo. Aveva acquisito il potere di Piper!
Le sorelle rimasero così di sasso da permettere al demone di risgattaiolare via infilandosi dentro la tubatura. Dopo non molto sentirono come un botto provenire dal bagno al secondo piano. Si precipitarono nella stanza e vennero subito inondate dagli schizzi. Il lavandino era praticamente distrutto e da esso usciva un potentissimo getto d'acqua che avrebbe inondato la casa nel giro di poco tempo. Piper bloccò il tempo ma alle sue spalle comparve Raquis che veniva dal corridoio e che lo fece ripartire. Subito la strega lo fermò un'altra volta ma si rendeva benissimo conto che non poteva continuare così ancora per molto. Il demone si era volatilizzato prima che lei avesse il tempo di bloccarlo così ora non sapevano assolutamente dove potesse trovarsi. Si muoveva davvero velocemente, nel suo ambiente naturale era invincibile, adesso sembrava avesse aumentato la sua capacità di restare al di fuori dell'acqua e, come se non bastasse, aveva perfino acquisito il potere di Piper.
"Dov'è andato quel ladro di poteri?!" chiese isterica la secondogenita rivolta a Phoebe.
"Come faccio a saperlo, io?" ribatté lei un po' irritata. La situazione stava loro sfuggendo di mano e non era proprio in vena di sopportare l'atteggiamento della sorella.
"Ragazze, calmatevi. Ci penso io a trovarlo" fece Prue chiudendo gli occhi. Il suo corpo astrale ricomparve poco più in là, vicino alle scale. La ragazza si guardò intorno senza capacitarsi di quell'insolito spostamento, quando il muro alla sua destra si crepò e fuoriuscì un fortissimo getto d'acqua che per poco non la colpì in pieno. Lo evitò per un soffio rientrando nel suo corpo. Dal getto si riformò Racquis che con un ghigno dipinto sulla faccia le disse indicandola: "Hai avuto solo fortuna, la prossima volta ti stenderò". Dopo di che ritornò allo stato liquido confondendosi con il resto dell'acqua che scorreva per tutto il corridoio e che poi scendeva per le scale formando un'insolita cascatella. Il demone sembrava davvero divertito da quella situazione. Le aveva completamente in suo potere e ci stava giocando come avrebbe fatto un gatto col topo.
La prima a rendersi conto della situazione fu Phoebe, la quale fece cenno alle sorelle di uscire dalla villa che si stava rivelando come una trappola per loro. Nel frattempo Leo si era sbloccato e mentre si accingevano a scendere le scale se lo videro venire incontro. Gli fecero intuire a gesti qual era il loro piano perché non volevano farsi sentire dal demone. Per fortuna lui capì al volo e si diressero insieme all'uscita, ma quando Phoebe si rigirò verso la villa si accorse che non erano tutti in salvo: Leo era stato bloccato da Raquis.
"Piper!" urlò per far girare la sorella che, voltatasi, si vide chiudere in faccia la porta di casa.
"NO, Leo!" gridò e provò subito a girare la maniglia. Non ci riusciva: era stata chiusa dall'interno.
"Spostati Piper, faccio io" le disse Prue, si avvicinò alla porta e tendendo la mano verso la serratura la sfasciò completamente.
"Ci pensi tu a ricomprarne una nuova, vero?" le fece Phoebe.
Prue si limitò a fulminarla con lo sguardo e rientrarono tutte e tre ma di Leo non c'era alcuna traccia. Piper non ci vide più. Tutta la giornata le stava andando storta, il giorno prima aveva rischiato di lasciare questo mondo e adesso le avevano portato via il suo amato Leo: era la goccia che faceva traboccare il vaso.
"RAQUIS! Vieni fuori, maledetto, e smettila di nasconderti come un coniglio!!" urlò con una voce carica d'odio per farlo uscire allo scoperto.
"Buona, buona. il tuo amichetto sta bene. sta solo riposando" disse lui ricomparendole davanti.
Lei lo bloccò velocemente e ordinò alle sorelle: "Cerchiamo Leo e portiamolo fuori di qui!". Si divisero per far prima e, a trovare il ragazzo, sdraiato per terra e privo di sensi, fu Prue che chiamò le altre. Insieme lo trascinarono fuori di peso. Una volta all'aperto ritennero di essere al sicuro e tirarono un sospiro di sollievo.

"Che ingenue. farò credere loro di essere in salvo, ma dovunque andranno potrò seguirle. Le tubature dell'acqua, per non parlare delle fogne, si estendono per tutta la città e non c'è luogo che io non possa raggiungere facilmente. Inoltre grazie a Piper ho scoperto una cosa davvero interessante: risucchiando i liquidi a persone dotate di poteri magici posso impossessarmene. Non lo sapevo, anche se avrei potuto arrivarci facilmente riflettendo un attimo. Il sangue di una strega contiene anche il suo potere ed essendo il sangue costituito principalmente da acqua significa che è sufficiente sottrarne una buona dose per acquisirlo. Sfrutterò questa scoperta a mio vantaggio andando alla ricerca di qualche strega dotata di poteri interessanti, così tutto sarà ancora più divertente. eh eh"

Leo si era ripreso e le sorelle stavano discutendo su come organizzare il contrattacco.
"Prue, tu potresti astrarti in soffitta e andare a prendere il Libro delle Ombre, magari potrà aiutarci." propose Phoebe.
"Non so se ci sarà utile, ormai l'abbiamo spaginato da cima a fondo diverse volte e non c'è nulla su Raquis oltre a quello che sappiamo già" disse lei, ma si astrasse lo stesso. Una volta in soffitta prese il volume in mano quando sentì improvvisamente uno scricchiolio alle sue spalle. Si girò di scatto ma per fortuna si trovò davanti Kit, la gatta, che saltò sopra una sedia e poi su di un cassonetto vicino a cui era appoggiato un vecchio volume senza titolo. La ragazza si stupì per la presenza di quell'insolito libro e lo prese in mano ma proprio in quel momento ritornò nel suo corpo.
"Che ci fai con il libro che ho preso in biblioteca l'altro giorno?" le chiese Phoebe sottraendoglielo.
"Non dovresti lasciarlo in giro per casa. comunque mi ha incuriosito, per questo l'ho raccolto"
"Aspettate un attimo, io questo volume l'ho già visto" fece Leo con sguardo pensieroso.
"Davvero?" si incuriosì Piper.
Il ragazzo lo prese in mano e lo spaginò. "Non è l'originale, ma è una copia quasi perfetta" disse mentre lo osservava ancora attentamente. "È la "Demonologia", un trattato su tutti i più potenti demoni esistenti."
"Che libri leggi, sorellina?!" si scandalizzò Piper.
"È dovere di ogni brava strega documentarsi su ciò che deve affrontare quotidianamente" fece lei con aria saccente.
"Ecco, ho trovato un paragrafo dedicato a Raquis. vediamo un po'." disse Leo iniziando a leggere fra se e sé. Una volta concluso spiegò alle altre quello aveva appena scoperto: "Raquis è uno solo ma può dividersi in tre. Voi avete ucciso solo una parte di lui e, per di più, quando non aveva ancora recuperato appieno i suoi poteri. Adesso provare a sconfiggerlo sarebbe impossibile, l'unica tattica che posso suggerirvi è quella di costringerlo a dividersi e affrontarlo separatamente"
"C'è qualcos'altro?" chiese Prue.
"Sì, dice anche che è in grado di acquisire i poteri di una strega dal suo sangue, che, come sapete, è costituito principalmente di acqua e questo è quello che è successo a te, Piper. D'ora in avanti dovrete prestare molta attenzione a quello che bevete, se ottenesse anche i vostri poteri" disse rivolgendosi a Piper e Prue "sarebbe davvero la fine".
"Non preoccuparti, berremo solo bibite imbottigliate dentro cui non può entrare" lo rassicurarono le due.
"Mi raccomando, fate molta attenzione. Purtroppo ora devo andare, il dovere mi chiama" disse Leo indicando il cielo, poi le salutò, baciò Piper e si dileguò.

Dopo aver cercato, con scarsi risultati, di escogitare un buon piano per un po' di tempo, le tre sorelle si erano ritrovate con i crampi dalla fame visto che avevano saltato il pranzo e, nonostante fossero già le 15.00 decisero lo stesso di andare a mangiare un boccone. Era stata soprattutto Phoebe ad insistere sostenendo che con la pancia piena si ragiona meglio. Erano ancora sedute su una panchina con dei tramezzini in mano quando la più piccola chiese: "Dove andremo a dormire questa notte visto che le nostra casetta è tutta allagata?"
"Direi che ci toccherà passarla in albergo, ma sarebbe meglio chiamare subito qualcuno per far riparare quei tubi se non vogliamo allagare l'intera città e ritrovarci con una bolletta da capogiro." fece notare Prue.
"Già, ero così presa dal demone che non ci avevo proprio pensato." rispose lei un po' pensierosa.
"Vi state dimenticando di un piccolo particolare: chiunque vada a casa nostra rischia di essere ucciso da Raquis, prima dovremmo accertarci che se ne sia andato" disse Piper.
Le altre le diedero ragione e tutte insieme entrarono guardinghe. Dopo aver ispezionato da cima a fondo l'intera villa ed essersi accertate dell'assenza del demone decisero di fare un paio di telefonate. La prima era ovviamente rivolta ai soccorsi, la seconda al loro agente di polizia preferito: Morris. Erano infatti giunte alla conclusione che soltanto con il suo aiuto sarebbero riuscite a togliersi dai piedi quel fastidiosissimo demone.
"Ma vi rendete conto di cosa mi state chiedendo?!" si scandalizzò lui appena Phoebe ebbe terminato di spiegargli il loro piano.
"Sì, ammettiamo che la nostra richiesta sia un po'."
"NO, non è "un po'." è assolutamente irrealizzabile! Scordatevelo!"
"Morris, per favore." lo supplicò Phoebe facendo gli occhi dolci (in realtà questo era un gesto decisamente inutile visto che erano al telefono) ".sei la nostra unica speranza"
"Siete davvero sicure che non ci siano altre soluzioni?" chiese l'agente cominciando a cedere.
"Vuoi che terminino le morti? Allora fai come ti abbiamo chiesto"
"Cercherò di fare tutto ciò che è in mio potere ma non posso assicurarvi niente. Attraverso un lungo giro di amicizie potrei arrivare a qualcuno di piuttosto influente in grado di realizzare in breve una cosa così assurda, ma, lo ripeto, non."
"Sì, abbiamo capito, però la situazione è critica, apprezzeremo ogni tentativo" lo interruppe Phoebe.
"D'accordo, allora ci sentiamo più tardi"
"Certo, ciao"

"Questo nuovo potere mi tornerà davvero utile, grazie vecchia" disse Raquis allontanandosi da un corpo disteso a terra. Si trattava di una signora grassoccia e vestita elegantemente. Vicino al palmo della sua mano destra rivolto verso l'alto c'erano pezzi di vetro di un bicchiere. Il contenuto era finito sul tappeto sottostante mentre una bottiglia di the alla pesca era rimasta ancora aperta sul tavolo. La vittima si era presa da bere dal frigo la prima bibita dissetante che aveva visto ma appena terminato di riempirsi il bicchiere era squillato il telefono e lei era andata a rispondere. Nel frattempo una figura semitrasparente aveva avuto tutto il tempo di introdursi in cucina e infilarsi nel bicchiere.
". adesso fate apparire il demone dell'acqua." sentì recitare contemporaneamente da tre voci che ormai gli erano familiari. "To' mi stanno chiamando. spero che non si illudano davvero che le loro stupide formule possano ancora farmi effetto. ad ogni modo, visto che mi desiderano, non vedo perché dovrei farle aspettare. Magari si reputano "pronte" per affrontarmi. eh eh, ci sarà da divertirsi" pensò Raquis infilandosi in una tubatura. Sarebbe arrivato da loro entro pochi secondi.

"Prue, sei pronta?" chiese Phoebe alla sorella appena terminarono di recitare la formula.
"Sì, aspetto ancora un po', devo farlo all'ultimo momento" rispose lei.
"Va bene aspettare l'ultimo momento, ma così rischi di mandare tutto all'aria" le fece notare Piper con una punta di rimprovero.
"Ragazze, ma che fate?! Vi mettete a litigare?" si scandalizzò Morris dal bancone dietro cui era acquattato.
Non si sa bene come avesse fatto ma l'agente era riuscito ad avere momentaneamente quell'aria tutta per sé, ovviamente dando motivazioni ben lungi dall'essere quelle reali.
"Eccolo!" si lasciò scappare Piper appena intravide un liquido scivolare sotto la porta.
Prue si proiettò astralmente immediatamente vicino ad un classico calderone nero da streghe in cui sembrava bollire qualcosa e incominciò a buttarci dentro gli ultimi ingredienti mentre recitava una formula. Il demone, che aveva appena preso forma, fu sorpreso di vedere solo lei e, soprattutto, in un ambiente così insolito come quello in cui era finito seguendo le loro voci.
"Oh, eccoti qui!" esclamò Phoebe saltando fuori da dietro una colonna e facendo per andargli contro. Raquis capì che si trattava solo di un misero espediente per fargli perdere tempo dando modo alla sorella di terminare il rituale e le scagliò contro un potente getto d'acqua scaraventandola a terra. Si diresse con decisione verso la strega vicino al calderone e stava proprio per oltrepassare la soglia della porta quando gli scomparve sotto gli occhi. Si bloccò lì dov'era e percepì immediatamente che c'era qualcosa di strano: la ragazza non aveva neppure finito la frase e si era volatilizzata così?
Subito dopo riapparve nello stesso punto e, con sguardo di sfida, terminò la formula.
Raquis era rimasto immobile dov'era e non gli era successo nulla. Si guardò intorno stupito ma non ebbe il tempo di aprire bocca che Piper lo bloccò.
"Ragazze, non ha funzionato! Si è insospettito e si è fermato lì all'entrata!!" urlò Piper in preda al panico.
"No problem sorellina!" ribatté Phoebe, che si era rialzata già da tempo, andando incontro al demone. Gli diede una piccola spinta e lo fece cadere dall'altra parte. Prue terminò l'opera chiedendo con il suo potere il pesante portone della cassaforte.
"È fatta!" disse la maggiore soddisfatta.
"Ora potresti anche sbloccare il povero Morris." suggerì Phoebe alla sorella.
"Hai ragione". Alzò entrambe le mani e fece ripartire il tempo "Fatto!".
L'agente si guardò attorno e subito chiese preoccupato: "Che fine ha fatto?"
"Se ti riferisci al demone, sappi che è "al sicuro""
"Bene, quanto tempo crediate che ci voglia per farlo evaporare completamente?" domandò lui.
"Bel piano, proprio un bel piano" sentirono provenire fioca una voce dall'interno della cassaforte.
"Grazie per i complimenti, modestamente, l'ho ideato principalmente io" gli urlò Phoebe per farsi sentire. Il pesante portone di metallo che li separava rendeva piuttosto ostica la comunicazione.
"Peccato che io non abbia intenzione di starmene qui buono buono a evaporare lentamente. no, proprio non ne ho l'intenzione" continuò a dire il demone e, con loro grande sorpresa, lo videro materializzarsi davanti ai loro occhi.
"L'ultima strega che ho fatto fuori aveva questo utilissimo potere: il teletrasporto; ho subito deciso di sperimentarlo. Direi che me la cavo proprio bene per essere uno che se ne è appena impossessato, non vi pare?" si divertì Raquis.
Il trio era rimasto di stucco. Non solo aveva appena mandato all'aria il loro piano quasi perfetto che avevano faticato a realizzare e in cui avevano dovuto coinvolgere anche Morris, ma aveva pure acquisito un nuovo potere!
"Piper." disse Prue con voce tremante. La sorella capì al volo e fermò nuovamente il tempo.
"Che si fa?" chiese perplessa e con una faccia che parlava da sé.
"Teniamolo occupato finché non scade il suo tempo di autonomia fuori dall'acqua o non evapora per il caldo che fa!" propose Phoebe aggiungendo un sorriso forzato.
"Certo, è un gioco da ragazzi!" le fece Piper.
"Beh, possiamo facilitare il tutto accendendo il riscaldamento!" esclamò Prue in un lampo di genio e si astrò nella stanzetta di regolazione della temperatura. Mentre cercava di capire come funzionasse le due sorelle avevano ripreso a discutere, stavolta sulla scelta di Prue: "Ma è pazza?! Già si muore dal caldo ora!" si lagnò Phoebe facendosi aria con le mani.
"Per me è tutto inutile: appena comincerà ad indebolirsi si teletrasporterà lontano da qui e quando avrà recuperato ritornerà fresco come una rosa. Potrebbe andare avanti così per ore, quelle che invece prima o poi schiatterebbero saremmo noi."
"Un po' di ottimismo, no, vero?"
"Ragazze, ho fatto. Nel giro di pochi minuti ci sarà un caldo infernale!" disse Prue che era appena ritornata nel suo corpo.
"NON SOPPORTO DI ESSERE BLOCCATO!!" sbraitò Raquis all'improvviso appena poté muoversi di nuovo. Piper si voltò verso di lui e rifermò il tempo.
"Mi dispiace, dovrai farci l'abitudine" gli rispose con tranquillità.
"Perfetto. Ora la prossima volta che si sblocca lo attaccheremo. Sblocchiamo anche Morris, ci aiuterà a tenerlo occupato. Più siamo meglio è" fece Prue.
"Certo che se la polizia ci potesse fornire un bel lanciafiamme, avremmo la vittoria assicurata." sospirò Phoebe.
"È una cosa che si può fare" affermò Morris che aveva appena fatto in tempo a sentire le sue parole dopo aver ripreso a muoversi.
"Davvero?! Io dicevo così per dire." si stupì Phoebe.
"Lasciatemi il tempo di fare un paio di telefonate" continuò lui.
"D'accordo." acconsentì la ragazza ancora un po' perplessa.
"Nel frattempo dovremmo arrangiarci con le nostre forze. che ne dite di chiamare Leo?" chiese Prue.
Le sorelle si scambiarono un paio di occhiate, poi tutte e tre in coro: "Leo. Leo. LEO!!"
"Eccomi, eccomi, non mi pare il caso di mettersi a gridare!" protestò l'angelo appena apparve.
"Ci dai una mano a tenerlo occupato?" gli chiese Piper indicando il demone ancora bloccato.
"Certo, ma. non sarebbe più semplice, ora che è immobile, rinchiuderlo da qualche parte? Che so, in una cella frigorifera, ad esempio"
"Però, non ci avevamo pens." stava dicendo Phoebe quando venne interrotta dalla sorella che informò il ragazzo del nuovo potere di Raquis. Aveva appena terminato quando questo riprese a muoversi e, vedendo che era apparso anche Leo, capì di essere stato bloccato un'altra volta e si infuriò davvero.
"Non avrò pace finché non vi avrò fatto fuori tutti e quattro! Ed inizierò da te!!" urlò additando Piper. Le scagliò contro un enorme getto d'acqua e ad una velocità tale che la ragazza riuscì a bloccarlo per un soffio, ma il demone ce l'aveva proprio con lei: si teletrasportò alle sue spalle e l'afferrò alla gola. Fece ripartire il tempo e la povera Piper si vide arrivare addosso quell'incredibile massa d'acqua che poco prima aveva fermato per un pelo. Ovviamente il demone non risentì assolutamente del proprio colpo, anzi, quell'ondata si era dimostrata rigenerante, perché a forza di scagliare getti d'acqua a destra e a manca piano piano si indeboliva. Ad aver subito danni era stata solo Piper che, a causa della presa di Raquis, era rimasta a bocca aperta e aveva ingoiato una gran quantità d'acqua. Insomma, il demone si era impegnato così tanto, che la stava facendo morire affogata. Prue non poté che provare ad intervenire: mosse velocemente il braccio destro ma lui fu più veloce e si teletrasportò alle spalle di Phoebe mentre Piper si accasciava a terra.
Leo si precipitò da lei e cercò di farla riprendere visto che aveva perso i sensi. Prue si accorse della presenza del demone alle spalle della sorella ma non ebbe il tempo di finire di avvisarla "Phoe.!" che lui fece scaturire da entrambe le mani un potentissimo getto d'acqua che la prese in pieno. La ragazza stava andando a schiantarsi contro un muro e ce l'aveva proprio a pochi centimetri di distanza dalla faccia quando, aprendo le braccia, si sollevò in volo verso il soffitto. Questo gesto, però, non era affatto piaciuto al demone, che non era nemmeno al corrente del potere attivo di Phoebe, e le scagliò contro un altro getto. Lei lo evitò abilmente continuando a spostarsi in aria.
"Ci mancava anche la strega svolazzante! Ok, mi ci hai costretto tu!" gridò generando una raffica di getti d'acqua ad una velocità davvero notevole. Phoebe non fu in grado di evitarli tutti, venne colpita più volte e probabilmente sarebbe anche stata ferita mortalmente se non fosse intervenuta Prue a deviarne alcuni. Infine cadde a terra priva di sensi.
"E fuori due. siete rimasti tu e quel babbeo che sta cercando di fare rinvenire tua sorella. Sinceramente credevo che sareste durati di più. Mi state deludendo un po'" disse Raquis con una smorfia.
"Piper!" esclamò Leo sollevato vedendo la ragazza riaprire gli occhi.
"Cough. cough" tossì lei sputacchiando fuori un po' d'acqua.
"Tutto ok?" le chiese l'angelo ancora visibilmente preoccupato.
"Sì, sì"
"Non lo sarà ancora per molto!" sbraitò il demone lanciandole contro uno dei suoi getti ma Leo le si chinò sopra e vennero entrambi avvolti da una luce azzurra. Riapparvero poco distanti e mentre Raquis si preparava ad attaccare di nuovo Prue lo colpì alle spalle frantumandolo in mille gocce. Si precipitò da Phoebe per vedere come stava mentre il demone riacquistava forma pian piano. Le sue capacità stavano scemando a causa della prolungata lontananza dall'acqua e a riassumere le sue sembianze ci mise decisamente più del solito. Prue non lo notò perché era intenta a cercare di far rinvenire la sorella ma Leo sì. Bisognava assolutamente tenerlo sotto torchio fino a stremarlo per poi finirlo e non dovevano concedergli tregue se no ne avrebbe approfittato per teletrasportarsi e recuperare le forze. Ma anche lui si era reso conto dei rischi che stava correndo per questo decise di chiudere la partita: colpì alle spalle Prue con tutta la sua forza facendola accasciare al suolo, si teletrasportò vicinissimo a Leo e ad una distanza di pochi centimetri gli scagliò contro un getto d'acqua con tutta la forza che gli era rimasta. Poi si voltò verso Phoebe e la vide ancora a terra priva di sensi. Gliene era rimasta solo una: Piper, la quale, era ancora scossa per la morte rischiata e sembrava ora perfino più indifesa di un bambino.
Mentre all'interno si stava svolgendo questa movimentata lotta per le strade di San Francisco regnava la tranquillità. Vecchietti dal passo lento tenevano per mano i loro nipotini mentre giravano per il parco. Alcune mamme spingevano il passeggino del loro piccolo dotato di tanto di mini-ombrello per proteggerlo dal sole. Diverse coppiette passeggiavano romanticamente abbracciate o mano nella mano godendosi quella bellissima giornata di fine Giugno.
Nonostante il caldo quasi soffocante che aveva imperversato nel primo pomeriggio e che non scherzava nemmeno ora la gente andava in giro tranquillamente, ignara della presenza di un demone così pericoloso come Raquis. Pericoloso soprattutto a causa delle attuali condizioni climatiche: quando il sole batte incessantemente sulla testa e non puoi muovere un dito senza sudare diventa indispensabile rinfrescarsi e bere spesso. Più bevi più rischi che qualcuno si intrufoli nel tuo bicchiere o nella tua bottiglia.

Se la vide davanti, così impaurita e senza possibilità d'uscita da fargli provare un piacere indescrivibile. Ormai l'aveva in pugno e nonostante sapesse di non aver tempo da sprecare perché si stava indebolendo sempre più non resistette alla tentazione di giocarci un po'. Le si avvicinò lentamente e incominciò a parlarle sottovoce: "E' stato davvero bello entrare dentro di te. Era la prima volta che mi ritrovavo all'interno di una strega e ho subito notato che nel tuo sangue c'era qualcosa di più.". Parlando le era andato così vicino da inumidirle la camicia. Poco dopo la ragazza sentì il bagnato sulla pelle e poté constatare che lui era costituito da acqua calda, forse a causa dell'assurda temperatura che doveva essere nella stanza. Probabilmente Prue aveva messo il riscaldamento al massimo e si sentiva.
"Che ne dici di ripetere l'esperienza? Così ne approfitto per rigenerarmi un po'" disse Raquis afferrandola per il mento. Incominciò con le dita ad aprirle la bocca. Piper ovviamente cercava di resistergli con tutte le sue forze, ma stava iniziando a cedere. Era premuta contro il muro e il demone le aveva bloccato le braccia. Se non reagiva subito sarebbe stata la fine. Gli altri erano tutti fuori gioco, non poteva contare su nessuno.
Cominciò a sentirsi persa.
Raquis era quasi riuscito ad aprirle completamente la bocca e lei era stremata. Non aveva più le forze per lottare e sentiva che stava addirittura per perdere i sensi. Le si annebbiò la vista, forse qualche goccia di sudore le era finita negli occhi o forse stava davvero per svenire. Intravide vagamente un ghigno sulla faccia semitrasparente di Raquis e in quello stato di confusione in cui ritrovava sentì una voce.
"PIPER!" gridò qualcuno.
Lei, allora, con un grandissimo sforzo di volontà, recuperò le pochissime forze che le erano rimaste ancora in corpo e si liberò dalla sua stretta spingendolo all'indietro. Agì così all'improvviso che il demone non ebbe nemmeno il tempo di realizzare prima di venire bloccato. Piper scivolò lungo il muro con gli occhi chiusi. Una volta a terra sospirò.
"PRENDI, MALEDETTO!!" urlò quella stessa voce che aveva sentito poco prima. Riaprì gli occhi e vide un'enorme fiammata in direzione del corpo di Raquis poi il nulla.

Quando Piper riaprì gli occhi si ritrovò sdraiata sul divano. Vicino a lei c'era Prue, ancora priva di sensi. Si alzò per andare a cercare Phoebe e Leo. La sorella era distesa sul letto della sua camera mentre dell'angelo non c'era alcuna traccia. Probabilmente era stato richiamato nelle alte sfere, pensò. Non si spiegava come mai si ritrovasse lì. L'ultima cosa che ricordava era Raquis... sì, il demone aveva steso Leo e le sue sorelle, poi l'aveva bloccata contro un muro e... e qui i sui ricordi cominciavano ad essere più vaghi ed appannati.
"Finalmente hai ripreso i sensi, come ti senti?" le chiese Morris venendole incontro dalla cucina.
"Morris!" esclamò lei sorpresa. Era così immersa nei suoi pensieri che per poco l'agente non la spaventò.
"Bene, grazie... ma... " stava aggiungendo quando lui la precedette: ""Ma Raquis che fine a fatto?" stavi per chiedermi? Non preoccuparti, l'ho fatto secco, nel vero senso della parola. È evaporato completamente grazie a un piccolo lanciafiamme... sai, a volte la magia può aver bisogno di una mano..." sorrise. "Ora che almeno tu ti sei ripresa, direi che posso andare, devo ancora stendere il verbale e chiarire un po' di cose. Mi toccherà lavorare un bel po' con la fantasia" disse prima di avviarsi alla porta. Piper lo accompagnò e ringraziò, poi tornò in sala dove vide la sorella tirarsi su. Anche lei aveva ripreso conoscenza. Le andò incontro e l'abbracciò, troppo felice di vederla sana e salva dopo il tremendo colpo inflittole da Raquis. Andarono insieme nella stanza di Phoebe e aspettarono che anche lei riprendesse i sensi. Finalmente tutto era finito e potevano iniziare a godersi le vacanze. Decisero perciò di rilassarsi e gustarsi un po' di meritato riposo. Prima di ciò, però, necessitavano tutte di una bella doccia fresca e subito iniziò un'accesa discussione per decidere chi sarebbe stata l'ultima ad avere il bagno tutto per sé.

Non troppo lontano da loro, da un tubatura si sentì provenire una voce...
"Maledizione, me la sono vista proprio brutta... chi se lo immaginava che esistessero degli "aggeggi" in grado di lanciare fiammate del genere? Quel maledetto agente mi ha fatto evaporare completamente e la condensazione non è certo un gioco da ragazzi, ci vuole molta esperienza e grande abilità per effettuarla! Per fortuna io ci sono abituato... Ad ogni modo mi toccherà ricominciare tutto da capo e mi ci vorranno degli anni visto come sono messo... comunque ritornerò e sarò ancora più prudente, ci impiegherò di più ma ne varrà la pena. In fondo io sono un tipo paziente... eh eh eh"


Scritto da Irene

 




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