34° STORIA
SENZA TITOLO: sconsiglio la
storia a chi ama l' azione e la magia
Pioveva a dirotto, non si vedeva
niente, la pioggia bagnava ogni cosa, le nuvole erano nere come
carbone, era una piovosa serata d' autunno e il particolare odore
di quella stagione si era posato ovunque, circolava anche intorno
a quella rossa palazzina un po' triste di una di quelle tante strade
di S. Francisco.
Ben visibile alla finestra si poteva
notare una figura dallo sguardo perso, una ragazza dai lunghi capelli
scuri, due occhi tristi e profondi, una preoccupazione dipinta sul
volto, remote lacrime scendevano giù su quel viso che forse
non conosceva il sorriso e la gioia da molto tempo.
Sembrava che il cielo quel giorno
fosse solidale con la sua anima triste e sbattuta, che stesse piangendo
con lei e che la natura tutta partecipasse al suo dolore.Insieme
intonavano un canto misto di tristezza e solitudine, la gioia, la
spensieratezza dimenticate, non erano nemmeno dietro l' uscio di
quella casa ad aspettare che qualcuno aprisse per poi invadere una
la stanza di luce. Niente.
L' aria era densa di desolazione
e quell' armonioso canto di dolore sembrava non si sarebbe mai interrotto,
quando uno squillo attraversò quell' atmosfera tagliandola
e spezzandola, attraversando tutta la stanza e arrivò dritta
all' orecchio di quella triste figura.
Uscì fuori sbattuta e costretta
da quel torpore che l' aveva assalita e si mosse sfatta verso il
telefono.
"Pronto?"
una voce conosciuta rispose dall'
altra parte
"Hey, ciao sorellina, che vento
tira a S. Francisco?
Sul viso un cenno di serenità tornò a brillare come
anche i suoi occhi, il suo animo fu più sollevato e come
d' un tratto il velo opaco che aveva coperto la casa sembrò
dissolversi nell' aria lasciando tutto più luminoso.
"Ciao Phoebe, da quanto!"
- "Eh! Si... senti vorrei discutere
con re di una cosa... puoi ora?"
"Certamente, dimmi pure..."
Quando chiuse il telefono un pizzico
di felicità si stava sforzando ad uscire fuori da quell'
accumulo di tristezza che assediava il suo cuore, ma era certissima
che vedere Phoebe le avrebbe fatto bene, Phoebe tornava a casa finalmente!
Quando smise di pensare si guardò
in torno e nuovi mostri orrendi la assalirono: i ricordi.
le tornò allora in mente
il motivo per cui aveva deciso di affacciarsi alla finestra, quella
strada sarebbe potuta essere una qualunque strada di una qualunque
città del mondo e lei un altra persona priva nel cuore di
un dolore sì grande.
Quella casa era piena di storie,
ogni piccolo sentimento cubo di casa aveva qualcosa da raccontarle,
e lei, no, lei non voleva stare a sentire, le faceva troppo male.
Quasi scappando da quelle voci che
insistevano nelle sue orecchie corse su in camera sua, si chiuse
in camera e lì vi rimase finché non si addormentò
in un sonno profondo e tormentato.
Aprì gli occhi a mente ancora
chiusa. Era mattina presto e si mosse nella casa come se stesse
ancora dormendo. Non vedeva bene, per vedere doveva mettere gli
occhiali, ma non poteva assolutamente trovarli.
Si chiuse nella sua mente e chiuse
la porta a quelle voci da cui la sera prima era scappata.
Non entrava nemmeno la voglia di
vivere, forse morire, pensava, sarebbe stata una buona soluzione.
Stava ancora scendendo le scale quando si trovò gli occhiali
sul naso. Allora dovette aprire gli occhi per forza.
Si trovò davanti una figura
conosciuta.
"Non ti distruggere così!
Tirati su il morale... dai, scusa se non sono tornato stanotte ma
avevo molto da fare..."
- "Non preoccuparti... vuoi fare
colazione?"
"Si... che cosa mi prepari di buono?"
-" Quello di sempre! ^__^ "Fece
un sorriso, non ne faceva uno da parecchio...
Si mossero entrambi verso la cucina
e fecero colazione insieme.
Un oretta dopo era nuovamente sola.
Sola e triste. Si accinse a tornarsene al piano di sopra.
Aveva tutti i capelli legati male,
gli occhiali macchiati di non si capisce cosa, aveva ancora il pigiama
da chissà quanti giorni, un volto pietoso e sembrava quasi
una zulù.
Stava per salire quando la serratura
della porta d' ingresso si mosse ed entrò baldanzosa una
figura slanciata dai capelli castani.
"Piper!! Come è bello rivederti!!!
"Ben tornata a casa Phoebe!!" Piper
quasi si illuminò di nuovo, per quanto il suo aspetto fosse
alquanto sciatto.
Le due sorelle si riabbracciarono,
non si vedevano da tanto tempo e rivederti era davvero bello.
Phoebe si staccò e guardò
Piper
"ma cosa hai fatto? Mi sembri sciupata...
non ti sarai lasciata andare?"
- "No So benone, e ora che sei
tornata sto anche meglio..."
"... e starai meglio... è
arrivata dottoressa Phoebe!"
Phoebe era felice di vedere sua
sorella, ma non la vedeva per niente bene, era preoccupata, sapeva
che da quando era capitata quella terribile disgrazia non si era
più ripresa... Piper era la solita!
"Sistemati in camera tua, io intanto
mi faccio una doccia ok?"
Finalmente sua sorella era tornata
a casa. Si sarebbe sentita meglio. certamente meglio di prima. Sua
sorella l' avrebbe aiutata, ne era certa.
Phoebe stava preparando la tesi
di laurea così la mattina dopo andò in biblioteca
per cercare dei dati che le servivano.
Quando entrò la biblioteca
era praticamente vuota. Si andò a cercare il libro che le
interessava a si sedette al suo solito tavolo. doveva fare in fretta,
Piper la aspettava al P3, voleva essere aiutata.
Era lì da circa mezz' ora
quando alzando lo sguardo vide un libro che sospeso in aria sorvolava
sulla sua testa.
"che bello, ho un nuovo potere!"
Era sola nessuno poteva vederla,
così iniziò a cimentarsi con questo potere, ma il
libro rimaneva lì, non si spostava di un centimetro.
Allora le piombò in testa
l' idea che in realtà era un demone a muovere quel libro.
"Mio Dio, dopo il demone del cuscino anche quello del libro" Pensò
divertita ma seria.
Iniziò a girovagare per la
stanza, alla ricerca di un fantomatico demone... non ne incontrava
uno da tempo, da quando lei e sua sorella Piper non erano più
un fastidio per il male.
Continuando ad esplorare la grande
sala girò dietro ad uno scaffale e vide stesa a dormire su
un tavolo una ragazza. Aveva i capelli scuri , mossi, le braccia
su cui era poggiata la testa bianche come il latte. Dormiva.
"ma allora non ero sola" pensò.
Si avvicinò piano piano per
non svegliarla e spiò sui libri che quella studiava, niente
di che: filosofia.
La tipa si svegliò dal suo
sonno di colpo e nella stanza si sentì un forte rumore.
"Eh? No, non farmi male nooo ti
prego!"
"ma cosa? ehi qui non c' è
nessuno che vuole farti male e io non sono un demon... un mostro!"
Phoebe in quel momento guardò
quella ragazza: poteva avere all' incirca la sua età, i capelli
nerissimi, due occhi verdi e profondi e lineamenti delicati.
"Ah. scusa..."
- " Non ti preoccupare capita anche
a me... io comunque mi chiamo Phoebe Halliwell studio qui all' università!
" disse subito, cordiale come sempre.
"Io, io Madeleine Petra Boman, ma
puoi chiamarmi Maddy, studio filosofia, piacere di conoscerti"
"Piacere mio, posso offrirti la
colazione?"
"Grazie..."
20 Maggio
Caro Diario,
la vita è crudele,
le persone più di lei, ma i demoni, beh, i demoni non li
sopporto proprio più.
Mi hanno portato via la vista,
e ora vedo solo con un paio di occhiali, mia sorella, e questo non
mi sembra poco, tutto mi sembra così vuoto. Lei mi manca
tanto, tantissimo, diciamo che ho sofferto di più in passato,
oramai è passato quasi un anno, ma in passato ho sofferto
tanto per la sua assenza, ed ora che tutto dovrebbe essere passato
la nostalgia di quei fantastici momenti insieme mi prende ancora
a volte.
Poi, non capisco le persone
che ho intorno, Phoebe, per esempio è strana, non capisco,
ma lei soffre? Non soffre? Beh questo non lo so.
C' è da chiedersi perché
mi vengono questi dubbi e la risposta è nascosta nei suoi
comportamenti, per esempio, l' altro giorno voleva vedere un vecchio
video di una volta in cui lei e Prue mi avevano fatto una bellissima
sorpresa, io le ho risposto che non volevo vederlo, non mi andava.
Insomma, mi sembra legittimo non volerlo vedere, ricordare quei
momenti mi farebbe soffrire di più, e non ci voglio pensare,
non voglio.
Bene, per lei era una cosa
anormale, dice che sono patetica. Io ammetto che forse lei e Prue
non andavano esattamente d' accordo ma si volevano bene infondo,
è assurda la sua reazione non la capisco, e per lei è
assurda la mia. Non ci capisco più niente.
Però il rapporto tra
me e lei si è rafforzato ora ci sentiamo più vicine,
ma non riesce a capire il mio dolore. Del fatto che penso spesso
a Prue me ne fa persino una colpa! Lo sa che le ero legatissima.
Ora scappo, mio marito tornerà
a minuti e devo preparare la cena.
Piper
23 Maggio
Caro Diario,
eccomi nuovamente qui a confidarti
i miei segreti.
E' da stamattina che la mia
vita da strega e donna ha avuto una svolta davvero positiva.
Ero come ogni mattina in cucina
a preparare la colazione a Leo che era in procinto di scendere prima
di sparire per una intera mattinata, quando mi resi conto che Phoebe
era in tremendo ritardo e così sono salita per andare a chiamarla.
Sono arrivata dietro la porta
della sua camera ma l' ho sentita piangere, così ho aperto
la porta piano piano e sono andata a sedermi vicino a lei.
Aveva tra le mani una foto
di Prue.
L' ha abbracciata, l' ho stretta
tanto, lei aveva bisogno di me eppure aveva cercato per tutto questo
tempo di aiutarmi.
Il pomeriggio sono rimasta
a casa da sola, ero assorta nei miei pensieri più profondi
quando udii una voce che diceva all' incirca così:
"il potere del trio coincide
ancora col mio" Sembrava la voce della nonna.
Non capivo bene cosa stava
succedendo quando è comparsa da una luce immensa una figura
a me ben conosciuta.
Era proprio lei, in quel suo
aspetto di sempre, magari questa volta un po' più luminosa.
Mi disse:
-"Capisco il tuo stato
d' animo, so come mi sarei sentita io al posto tuo, è una
cosa dolorosissima, ma sappi che io non sono morta, vivo perché
sono nei vostri pensieri, sono qui sempre presente on casa ed ogni
vostro dolore è anche il mio, basta soffrire!"
Io subito le ho risposto:
"Prue! Speravo sarebbe
successo, prima o poi!"
- " Ed è successo,
abbi fiducia in me e vi guiderò sempre, perché io
sono sempre con voi, sono qui per aiutarti, e ti aiuto ora, ti aiuterò
sempre"
"Ti ascolto." dissi
- "Nostra sorella Maddy,
o meglio Petra, ormai vive con voi da tempo"
"Si lo so. è stata
una strana cosa, ma porta tanta allegra e serve in questa casa!"
-" . lei è una
strega come lo ero io e come lo siete ancora tu e Phoebe, non dimenticarti
di essere una strega, mai!"
"No. ma lei non ha poteri, altrimenti avrebbe trovati il libro
delle ombre!"
- " Li ha gia i poteri,
da quando è nata. e non capisce cosa sia, nasconde ogni cosa,
ha paura. Ora tu sei più grande di lei e di Phoebe, devi
prenderti cura delle tue sorelle, e anche Maddy, lei ha bisogno
d' aiuto, non tenerla fuori, solo perché non ha vissuto mai
con te non deve non essere trattata da sorella"
"Ma come?"
- "Non fare domande,
il potere del trio deve essere ricostruito, dovete unirvi per far
riunire la triscele sul libro delle ombre. dovete andare avanti"
"Che devo fare?"
- " Segui il tuo cuore,
io la mamma e la nonna vi guideremo, e tu, prenditi cura di Phoebe,
è più fragile di quanto sembra!"
Questo è quello che
mi ha detto, sono felice di averla vista, Prue è viva, sono
felice, sono convinta che avrò una nuova vita con le mie
due sorelle Phoebe e Petra.
"IL POTERE DEL MIO COINCIDE
COL MIO!"
Piper
25 Maggio
Caro Diario,
oggi è successa una
cosa meravigliosa:
stavo spolverando in salotto
insieme a Petra, quando ha suonato il campanello, Petra è
andata ad aprire.
Io dal salotto ho sentito
una voce:
"Ci sono Piper o Phoebe?"
- "C' è Piper"
ha risposto Petra
"Posso entrare?"
-" Si."
In quel momento mi sono girata,
lo spolverino mi è caduto dalle mani, sono corsa ad abbracciare
mia sorella, Prue, brillante come un angelo bianco.
E' la cosa più bella
che sia potuta capitare, tutto sembra essere rinato, siamo di nuovo
tutte insieme, io e le mie sorelle, al completo, in quattro, siamo
quattro e spero che questa volta non manchi nessuno.
Piper
By Giusy
Pagina Successiva |