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2° STORIA
PARTE UNO
Era
una serata monotona in casa Halliwell.
Una di quelle serate in cui non c'e' davvero nulla da fare , soprattutto
per Piper.
Prue almeno era intenta a pulire la cucina col Mocio Vileda e Phoebe
a seguire uno di quei ridicoli film sulle arti marziali dove la
gente si massacra a colpi di "UATTATATA' ".
Ovviamente sul più bello del film , quando il protagonista mostruosamente
figo sta' per mollare il "UATTATA' " finale ... la pubblicità !
"Sempre quando arriva la parte interessante" esordi' Phoebe.
"Stai cercando di apprendere qualche nuovo colpettino di quelli
che fanno male ? " replico' Piper.
"Si , e se non farai la brava lo praticherò su di te ! "
"Non ne avrai modo : penso che me ne andrò a dormire .. Buona notte"
" ' Notte " replico' Phoebe ... Prue alle prese con le pulizie non
rispose !
Mentre si dirigeva verso la sua stanza , dalla televisione giunsero
alle orecchie di Piper le note di "Old and wise" degli Alan Parsons
Project.
"Come sarò quando sarò vecchia e saggia ?" si domandò Piper che
nel frattempo si era sdraiata sul letto a fissare il soffitto.
Cercando di immaginare se stessa molti anni dopo e , soprattutto
, domandandosi perché in quella pubblicità avevano dovuto mettere
proprio una canzone come "Old and wise" , Piper liberò la mente
che cominciò a vagare in un flusso di pensieri completamente sconnessi.
Il tipico flusso di pensieri che inevitabilmente guida alla strada
del sonno. E così , sull'ultimo "UATTA' " del film di Phoebe e l'ultima
passata di Mocio Vileda di Prue , Piper si ritrovò in un campo sterminato
, con l'erba più verde che avesse mai visto , la giornata più bella
che avesse mai visto ... e una porta ! "Cosa ci fa una porta in
mezzo ad un campo cosi' grande e vuoto" si domandò Piper.
Non trovando una risposta alla sua domanda , non trovò di meglio
da fare se non girarle attorno e constatare che non fosse piantata
su niente , se non il prato.
Alla fine , non sapendo cosa fare , optò per la cosa più naturale
: aprì la porta e le apparve un gigantesco palazzo settecentesco
inaccessibile ed invisibile , se non passando per quella porta.
Tutto sembrava annebbiato intorno a Piper e lei si rendeva conto
della lentezza dei suoi movimenti e del tempo che passava incredibilmente
lento.
Ormai niente le sembrava strano , nemmeno la vista di un gatto che
rincorreva un cane con intenzioni mangerecce. Sorrise : "In un posto
del genere mi stupirei se le cose andassero per il verso giusto"
pensò mentre si accingeva ad aprire l'immenso portone del palazzo.
Affatto sorpresa si ritrovò in una sala concertistica dove una immensa
orchestra era accompagnata da quello che sembrava un gruppettino
rock.
Il direttore d'orchestra staccò il tempo e Piper rimase travolta
dalla bellezza e dalla maestosità di ciò che stava ascoltando. Per
cinque minuti rimase stordita fra violini impazziti e meravigliosi
fraseggi di chitarra. Al termine dell'esecuzione calo' il sipario
e nella sala rimasero Piper , ancora incredula per ciò che aveva
ascoltato , e il direttore d'orchestra che con calma chiuse la sua
partitura e si voltò. Piper rimase sorpresa dal fatto che fosse
molto giovane. Fece pochi passi verso di lei e la fisso' con uno
sguardo impassibile. "Aiutami Piper ... ho bisogno di aiuto" .
Dalla finestra della camera da letto filtrava della luce e Piper
riconobbe il soffitto che stava fissando prima di addormentarsi.
Era notte fonda : le 3 e 14 e Piper si rese conto di aver sognato
una canzone perfetta.
PARTE DUE
Il mattino successivo Prue e Phoebe si resero conto che Piper non
era in casa. La videro rientrare poco dopo con l'aria persa e un
grosso quaderno pentagrammato sotto il braccio.
"Ti sei alzata di buon'ora" disse Prue a Piper. "Dove sei stata
?" "Vedi ... questa notte mi sono svegliata e non ho più preso sonno
, così questa mattina ho deciso di uscire e fare una passeggiata
" "E questo quaderno ?" le chiese Phoebe. "Vuoi forse ricominciare
a ...." Ma non terminò la frase : era nel pieno di una delle sue
visioni fulminee (e rigorosamente in bianco e nero).
"Ragazze , ho paura che ci sia qualcuno con qualche problemino ...
aveva una partitura in mano e diceva di aver bisogno di aiuto" Piper
rimase stupita da ciò che aveva visto Phoebe. Non era un semplice
sogno quello che aveva fatto la notte scorsa. Lo aveva pensato fino
a dieci secondi prima , ed ora ne aveva la certezza. Non appena
lo raccontò alle sorelle , anche loro capirono il perché della sua
passeggiata mattutina e del quaderno che disse di aver comprato
senza un motivo preciso (se non quel sogno).
"Chi pensate che sia questo tipo ?" domando' Prue.
"Non ne ho idea , ma dobbiamo trovarlo" rispose Piper.
"Si , ma dove ? Questo neanche il libro ce lo può dire ... Phoebe
, spegni quella televisione per favore ? " "Non credo sia il caso
, Prue . Guardate qui , stanno parlando di un importante concerto
che si terrà stasera" "Quante coincidenze" disse Piper. "Secondo
voi lo troveremo li ?" "Non abbiamo molti altri posti dove cercarlo"
concluse Prue. "Dove si terrà il concerto ? " . "In un teatro in
Viale dell'ammoniaca" rispose Phoebe. Cosi' quella sera Prue Piper
e Phoebe decisero di assistere a quel concerto.
PARTE TRE
Appena giunte sul posto Piper riconobbe subito il bellissimo palazzo
che aveva già visitato in sogno ed ormai le erano rimasti ben pochi
dubbi sul fatto che li dentro avrebbe trovato quello strano ragazzo.
Ed infatti c'era. Era li a dirigere l'orchestra che eseguì quella
canzone perfetta che lei aveva gia' ascoltato. Sebbene il brano
fosse lo stesso , era ancora più bello : era stato sviluppato e
portato a termine mediante una seconda parte ancora più avvolgente
e curata nei minimi dettagli.
"Ragazze non ci posso credere : e' proprio lui" disse Piper alle
sorelle , che comunque non la ascoltavano , prese come erano dalla
bellezza di quella musica.
Appena l'esecuzione fu terminata ed il ragazzo , raccolti tutti
gli applausi che meritava , se ne andò dietro le quinte , le tre
sorelle decisero di andarlo a cercare.
Ma come accade quasi sempre , quando si decide di andare a cercare
qualcuno dietro al palco di un teatro , le ragazze si trovarono
di fronte un tipo dall'aria poco amichevole e con la faccia di Noel
Gallagher.
"Mi dispiace ragazze , ma mi e' impossibile lasciarvi pass .." ;
Piper lo aveva già immobilizzato e Prue depositato da un lato !
Finalmente , dietro le quinte , Prue Phoebe e Piper si trovarono
faccia a faccia con quel ragazzo che rimase a guardarle con l'aria
per niente sorpresa.
"Ce ne avete messo di tempo a trovarmi .. vi e' piaciuto il mio
pezzo ?" cominciò il ragazzo.
"Scusa , ma ci siamo già conosciuti ? " domando Phoebe incuriosita.
"Io sono Roger" rispose , come se fosse stata la cosa più ovvia
del mondo.
Per le ragazze la situazione era sempre più confusa. "Roger ?" si
stavano domandando. Chi diavolo era quel tipo dall'aria impassibile
che sembrava sapere tutto di loro ? "Allora , come vanno le cose
al P3 ? Vi passerò a trovare uno di questi giorni , però niente
incantesimi , ok ? " "Tu .. dovevi aver bisogno del mio aiuto "
disse Piper quasi ci fosse rimasta male "e invece mi sembra che
tu sia la persona più tranquilla e felice del mondo" .
"Ah si ... so a cosa ti riferisci ... Probabilmente non lo sai ,
ma tu mi hai aiutato. Mi hai già aiutato moltissimo e te ne sarò
grato per sempre" .
Dalla finestra della camera da letto filtrava della luce e Roger
riconobbe il soffitto che stava fissando prima di addormentarsi.
In testa aveva chiarissima la seconda parte del pezzo che avrebbe
dovuto completare già da molto tempo e che aveva deciso di presentare
ad un importante concerto che si sarebbe tenuto la settimana successiva.
"A chi devo questa musica che ho stampata nella mente ? " Di colpo
Roger saltò giù dal letto : "C'e' qualcosa nell'aria ... forse per
l'unica volta nella mia vita" pensò mettendosi al lavoro.
La settimana successiva accadde esattamente ciò che aveva sognato.
Mentre ringraziava il pubblico con l'inchino che aveva provato a
casa novecento volte , i suoi occhi si piantarono su tre posti vuoti
, uno accanto all'altro , in prima fila.
"Grazie mille. Ecco a chi devo tutto questo" .
Dalla finestra della camera da letto filtrava della luce e Piper
riconobbe il soffitto che stava fissando prima di addormentarsi.
Era notte fonda : le 3 e 14. "Non ho nemmeno avuto modo di fargli
i miei complimenti" pensò Piper con una punta di tristezza. Ma non
aveva più importanza. Si può sentire la mancanza di qualcuno che
nemmeno si conosce ? Non appena si voltò di fianco Piper abbandonò
tutti i pensieri ; chiuse i suoi occhi , che avevano assunto un
bagliore di lucidità , e tornò a sognare.
By Anonimo
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