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32° STORIA
ACQUA
Breve riassunto: E
se il liquido più comune e diffuso nel mondo all'improvviso si rivelasse
pericoloso?
Adatto: a tutti
Data di composizione: scritto tra Aprile e Maggio
2001
San Francisco.
In una giornata di fine Giugno, quando ormai
le vacanze per gli studenti e anche per molti lavoratori sono già cominciate
o stanno iniziando, il sole splendeva alto nel cielo e il caldo si faceva davvero
sentire. La temperatura era di quattro gradi al di sopra della media stagionale
e non dava segno di voler scendere. A villa Halliwell una Prue fradicia di sudore
si stava contendendo la doccia con una Phoebe altrettanto zuppa. Il secondo
bagno era monopolizzato da Piper.
"Ce ne vorrebbero tre, uno a testa!" sbuffò Phoebe, alzando
lo sguardo verso il cielo e distraendosi così per un attimo.
"Ah aah. fregata!" esclamò Prue approfittando di quell'attimo
di disattenzione per intrufolarsi in bagno chiudendo velocemente la porta col
proprio potere in faccia alla sorella.
"Ehi, ma così non vale!!" si lamentò; ormai, però,
era stata fregata e non poté che allontanarsi mogia mogia. Decise di
fare un salto giù in cantina. Nonostante non amasse particolarmente quella
stanza della casa doveva però riconoscere che era il luogo più
fresco e quindi il migliore in cui trascorrere quell'afosissimo pomeriggio.
Si sedette su una sedia e si mise a iniziare un libro che aveva preso qualche
giorno prima in biblioteca dove si era recata per concludere una ricerca. Cercando
si era imbattuta in un volume rilegato piuttosto vecchio e logoro privo di titolo,
lo aveva perciò spaginato velocemente leggendo qualche frase qua e là;
reputatolo interessante, aveva deciso di prenderlo: durante le vacanze estive
avrebbe avuto tutto il tempo di leggerselo con comodo. Ora, quindi, si stava
accingendo ad iniziarlo quando sentì una goccia cadere a terra, un secondo
dopo il rumore si ripeté. Tutto quello sgocciolio le impediva di leggere
in santa pace perciò cercò di individuare da dove venisse. Non
ci mise molto a scoprire che c'era una piccola perdita in una tubazione. La
stava osservando quando sentì gridare: "Phoeeebeeee! Ora il bagno
è libero!!". Era Piper che finalmente glielo cedeva e lei si precipitò
su per le scale per raggiungerla.
Intanto le gocce continuarono a cadere formando una piccola pozza per terra.
Non c'era molta luce lì in cantina ma un insolito brillio apparve velocemente
nell'acqua per poi scomparire subito dopo.
Dlin dlon
"Vado io, vado io! Non accalcatevi così!" disse Piper ad alta
voce mentre si recava verso la porta di casa rivolgendosi alle sorelle spaparanzate
sul divano che bevevano una bibita ghiacciata.
"Chi sarà mai a quest'ora?" si stava chiedendo mentre camminava
scalza per andare ad aprire e cercava allo stesso tempo di darsi una risposta.
Leo non poteva essere, era troppo presto per il loro appuntamento, né
Prue né Phoebe dovevano vedersi con nessuno quel giorno. scartando scartando
arrivò a pensare che potesse trattarsi di Morris ed appena aprì
poté constatare i suoi timori: l'agente era lì, di fronte a lei,
con quell'espressione grave che assumeva ogni volta che doveva dare cattive
notizie. Lui non ebbe nemmeno il tempo di salutare che la ragazza urlò:
"PRUE, PHOEBE! Venite qua!"
Appena si ritrovarono tutti e quattro riuniti in soggiorno Morris cominciò
a spiegare il motivo della sua visita: "C'è qualche demone in giro
per caso? Ultimamente ci sono stati un po' troppi casi davvero insoliti. Uomini
e donne di differenti età sono stati ritrovati morti nelle loro case
senza presentare alcun segno di aggressione e nemmeno con l'autopsia si è
riusciti a scoprire nulla. Insomma non c'è alcun legame fra le vittime
e non si riesce a risalire alle cause della loro morte che però riterrei
assolutamente non naturale. L'unico particolare che le accomuna tutte, e che
purtroppo non dice comunque nulla, è una bassa percentuale di liquidi
nei cadaveri, come se non avessero bevuto per tutto il giorno, ma potrebbe benissimo
anche essere causata dal tremendo caldo di quest'ultimo periodo"
"Già, sarà il caldo. Demoni non ce ne sono: saranno andati
in vacanza! Beati loro!" fece Piper allontanandosi e dirigendosi verso
la sua camera. Morris la guardò perplesso e Phoebe lo liquidò
con un: "è un po' stressata, devi capirla. d'estate il locale è
ancor più frequentato così è sempre impegnatissima. comunque
daremo un'occhiata al Libro delle Ombre e appena sapremo qualcosa di faremo
sapere, ok?"
"Va bene, allora vado, ciao"
"Ciao" lo salutarono in coro le due sorelle, poi salirono una in soffitta
e l'altra in camera di Piper per vedere cosa c'era che non andava.
Intanto la pozza in cantina aveva smesso di crescere ma un altro insolito brillio
l'aveva attraversata e subito dopo sembrava esservi passata come un'ombra.
"È inutile cercare sul Libro se
non sappiamo cosa!" concluse Prue dopo aver spaginato il volume inutilmente
per un po'. Lo richiuse e raggiunse le altre due. Quando entrò nella
stanza di Piper trovò Phoebe che parlava alla sorella quasi a bassa voce
mentre le accarezzava dolcemente i capelli. Decise di lasciarle sole e si recò
nella camera oscura a sviluppare qualche rullino: gliene erano rimasti due in
arretrato. Una volta concluso si recò in cucina a lavarsi le mani e il
viso per rinfrescarsi un po'. Dopo aver richiuso il rubinetto scese giù
una goccia a cui la ragazza non fece caso e che, cadendo sul lavandino, formò
con le altre una piccola pozza nella quale passarono per un attimo due strani
riflessi.
Si stava sedendo sul divano quando le si materializzò davanti Leo.
"Ciao, che piacere!" disse la ragazza un po' sorpresa. Era decisamente
in anticipo rispetto all'orario che le aveva detto la sorella.
"Ciao. Prue, Piper e Phoebe sono in casa? Ho delle brutte notizie"
"Sì, ci sono, te le vado a chiamare. Riguardano per caso le misteriose
morti di questi ultimi giorni?" chiese.
"Già, c'è un nuovo demone nei paraggi"
Quando arrivarono anche Piper e Phoebe l'angelo cominciò a raccontare
quello che sapeva: "Purtroppo non so molto di lui. Si chiama Raquis ed
è un demone d'acqua. Sta attaccando persone un po' a caso, ha bisogno
della maggior quantità di energia possibile per recuperare le forze e
quando l'avrà fatto sarà praticamente invincibile. Va quindi fermato
al più presto"
"Bene, ci mancava anche questo Raquis!" sbottò Piper incrociando
le braccia. Phoebe la guardò ma non disse nulla. Sapeva cosa stava passando
la sorella ma loro erano nate streghe ed erano destinate a lottare contro il
male, non potevano farci niente. Piper però, in quel periodo, era davvero
sotto pressione e desiderava più che mai avere una vita e un amore normali,
gliene fregava meno di zero di quel Raquis. Non riusciva più a nascondere
tutto quello che aveva dentro, se non si sfogava sarebbe esplosa. Per questo
ultimamente da lei piovevano giù commentini a raffica e sarebbero continuati
ancora per un bel po'.
"Andiamo a vedere se sul Libro delle Ombre c'è qualche notizia in
più" propose Prue e le sorelle la seguirono in soffitta. Leo si
fermò sul primo gradino e da basso disse loro: "Mi dispiace ragazze,
ora devo andare, mi hanno chiamato".
"Va bene, a dopo" lo salutarono e lui scomparve nella sua solita luce
azzurra.
"Sì, "a dopo" "a dopo". a dopo quando? Noi avevamo
un appuntamento finché 'sto Raquis." si stava lamentando Piper quando
Phoebe la interruppe: "Non preoccuparti per Raquis, penseremo noi a lui.
Non dovrai rinunciare al tuo romantico incontro con Leo".
"Già, ce la sapremo cavare benissimo da sole e nel caso in cui avremo
bisogno di te ti faremo uno squillo, ricordati solo di prendere il cellulare!"
la rassicurò maggiormente Prue sorridendole.
"Grazie sorelline, allora vado a finire di prepararmi" le salutò
dopo averle abbracciate e corse nella sua camera.
"Vedi Phoebe, quando Piper va a prepararsi entra nella SUA di camera."
"Beh, andiamo o no? I demoni ci aspettano!" cambiò subito discorso
lei entrando in soffitta.
"Dove scappi?! Ti stavo parlando, torna qui!" la rincorse Prue.
"Ma è assurdo!" esclamò Morris dopo aver letto un verbale
che stringeva ancora fra le mani. "Qui le vittime sono aumentate del 50%!
Non può essere un'unica persona ad aver fatto tutto questo!" poi
continuò fra se e sé: "Neanche se si trattasse di un demone
sarebbe possibile: come farebbe a trovarsi in più posti contemporaneamente?".
Preso da questi tremendi dubbi era stato tentato di chiamare subito le Halliwell
ma avevano detto che si sarebbero fatte vive loro appena avrebbero saputo qualcosa
di più. Decise perciò di aspettare una loro telefonata, intanto
avrebbe cercato di capire cos'altro accomunava le vittime oltre all'insolita
percentuale di liquidi nel corpo.
"Bene, il nostro caro Raquis non ha una
grande autonomia al di fuori dell'acqua. Può però trasportarsi
da un liquido all'altro se questo non dista più di cinque metri."
disse Prue dopo aver concluso di leggere le poche righe sul libro riservate
al demone.
"Ecco spiegato come mai attacca le persone in casa: si sposta nelle tubature
dell'acqua e poi può saltare dove gli pare fino a 5 metri di distanza"
fece Phoebe.
"Sì, però purtroppo non sappiamo quanto possa diventare potente
e se sia dotato di altri poteri dal momento che non è mai riuscito a
recuperare appieno le sue energie perché è sempre stato fermato
in tempo" notò Prue.
"Hai ragione, ma non lo scopriremo nemmeno questa volta, lo faremo fuori
prima che avvenga!" disse Phoebe con sicurezza.
"D'accordo, ma che ne dici di pensare ad una formula che lo possa rintracciare?
Prima lo troviamo e ce ne liberiamo, meglio è. E mentre tu crei io chiamo
Morris così lo mettiamo al corrente di tutto" concluse Prue uscendo
dalla soffitta.
"Oh no, sono in ritardo!" urlò
Piper correndo per casa. Aprì il rubinetto del bagno, riempì un
bicchiere d'acqua e ci mise dentro una polverina verde. Cominciò a fare
i gargarismi come le aveva prescritto il dottore per alleviare quel tremendo
mal di gola che le era spuntato fuori da un paio di giorni quando tutt'a un
tratto nella stanza si materializzò Leo. La sorpresa fu tale che la ragazza,
per sbaglio, ingoiò tutto il liquido verde dei gargarismi.
"Bleah, che schifo!" si lamentò cercando di risputarlo fuori
ma inutilmente.
"Scusami, non volevo spaventarti. Non stavi arrivando allora mi sono fatto
vivo io." si scusò Leo.
"Non preoccuparti, non è colpa tua e poi non morirò mica
per avere ingoiato un po' di liquido per gargarismi!" scherzò lei.
Era calata la notte e Prue già dormiva
nel suo letto mentre Phoebe, davanti alla tv, rileggeva svogliatamente la formula
ormai conclusa. L'indomani mattina avrebbero incominciato la caccia al demone.
Proprio quando aveva deciso di andare a dormire e spegnere la tv, dal momento
che era inutile aspettare Piper che non era ancora rientrata, sentì dei
passi e delle voci. Poco dopo vide la sorella dare un bacio a Leo davanti all'entrata
e salutarlo affettuosamente.
Quando chiuse la porta Piper si vide venire incontro una Phoebe sorridente che
le chiese: "Allora, com'è andata? Raccontami ogni cosa!"
"Tutto ok, però adesso sono proprio stanca, che ne dici di domani?"
"Domani vorrò anche gli interessi, però: ogni singolo dettaglio
e una descrizione più che meticolosa!" ne approfittò Phoebe
comportandosi da perfetta usuraia.
"Va bene, va bene, ora mi lasci andare a letto?" chiese lei sbadigliando.
"Ma certo, buonanotte sorellina"
"Buonanotte" salutò e si recò nella sua stanza. Si mise
il pigiama si infilò sotto le coperte ma incominciò subito ad
avere una strana e sgradevole sensazione. Sentiva come se le venissero risucchiate
le forze e più tempo passava peggio era. Urlò più forte
che poteva: "Pheebeee, Pruuuuee, AIUTO!" ma il suo grido uscì
quasi soffocato. Stava per svenire e di fatto, poco dopo, perse i sensi. Fortunatamente
Phoebe l'aveva sentita lo stesso e subito era accorsa in camera. L'aveva trovata
con gli occhi chiusi ma con un'espressione sofferente sul volto. Corse a svegliare
Prue e le raccontò brevemente quello che era successo. La sorella, raggiuntola,
le sentì il polso e constatò che era molto debole.
"Presto, chiama un'ambulanza!" ordinò a Phoebe. Non capiva
quello che stava succedendo, l'unica cosa certa era che sua sorella stava per
lasciarle. Phoebe ritornò di corsa al capezzale di Piper e toccandole
il braccio sussultò: aveva avuto una premonizione. Ciò che vide
non era chiarissimo e probabilmente riguardava il passato: sua sorella che riempiva
un bicchiere dal rubinetto del bagno e che vi metteva dentro una polverina verde.
Poi all'improvviso appariva Leo facendola sobbalzare, probabilmente perché
non se lo aspettava e sobbalzando. ma sì, ecco cos'era accaduto, aveva
ingoiato il contenuto del bicchiere! Raquis poteva benissimo essere entrato
dentro di lei in quel momento!
"Recitiamo la formula, ORA!" gridò Phoebe e insieme a Prue
cominciò a dire:
"Forze del bene adesso fate apparire
il demone dell'acqua che dobbiamo punire
ha messo già fine a troppe vite
ora è il suo turno, voi lo capite"
Appena terminarono dal corpo di Piper fuoriuscì
un liquido che pian piano cominciò a prendere forma: Raquis. Il demone
era semitrasparente ma d'aspetto umano. Sembrava alquanto irritato per essere
stato costretto ad uscire dalla ragazza che stava uccidendo e dalla quale aveva
ricevuto una gran forza e forse anche qualcosa di più.
"Prendi questo!" urlò Prue cogliendolo di sorpresa e muovendo
violentemente il braccio, ma anziché scaraventarlo lontano lo frantumò
in mille gocce che poi si andarono a riunire ricostituendo la sagoma umana.
"Ah ah ah, sarebbe questo il tuo potere? Come puoi notare non mi fa un
baffo!" sghignazzò Raquis prima di ritornare allo stato liquido
e andare giù per il lavandino.
"Accidenti è scappato!" fece Phoebe con un gesto di stizza.
Nel frattempo Prue si era precipitata al capezzale di Piper per vedere come
stava e subito la sorella l'aveva seguita. Ora tutte e due aspettavano trepidanti
che si risvegliasse. L'attesa non fu lunga ma appena Piper riaprì gli
occhi sentirono la sirena dell'ambulanza farsi sempre più vicina e forte.
Nonostante stesse meglio decisero di portarla lo stesso all'ospedale perché
doveva decisamente recuperare le forze e probabilmente anche un bel po' di liquidi.
Andarono con lei per non lasciarla sola e poi vennero raggiunte anche da Leo,
il quale, poverino, si sentiva responsabile per quello che era accaduto alla
sua amata. Ovviamente lei gli spiegò subito che non aveva alcuna colpa
ma lui continuò a restare della sua opinione e a rimproverarsi il fatto
che sapeva dell'esistenza del demone e che quindi doveva immaginare che lei
potesse essere in pericolo dal momento che le aveva fatto ingoiare l'acqua dei
gargarismi.
Piper passò la notte in ospedale e le sorelle ritornarono a casa, solo
Leo rimase con lei un po' più a lungo finché non dovette lasciarla
per cause di forza maggiore.
"Allora Phoebe, l'hai creata la formula
per sconfiggere Raquis?" chiese Prue impaziente.
"Guarda che non sforno incantesimi come se fossero pane! E poi non sono
sicura che funzionerà" rispose lei con ancora foglietto e penna
in mano.
"Quanto ti manca?"
"Non ne ho idea, ma sappi che avrei ben altro da fare, come studiare ad
esempio! Che ne dici di scriverla tu? In fondo l'ultima volta che hai dovuto
inventare un incantesimo te la sei cavata più che bene"
"Sì, me la sono cavata ma."
"Niente ma, mettiti al lavoro e. vedi di far presto!" fece Phoebe
tutta sorridente mettendo in mano alla sorella penna, foglio e andando verso
le scale. Prue, rassegnatasi, gettò un occhio alla formula e constatò
con orrore che la sua carissima sorellina aveva buttato giù appena un
paio di righe. "Quella sfaticata" pensò "poteva fare qualcosa
di più! Ehi, ma. adesso che ci penso. non ha da studiare proprio un bel
niente: è in vacanza!".
Dopo averci dedicato un po' di tempo pensò che potesse andare e chiamò
Phoebe.
"Io proverei prima a rievocarlo come abbiamo fatto l'ultima volta, poi
a leggere la formula per sconfiggerlo" propose Prue quando la sorella la
raggiunse.
"D'accordo, ma per avere più probabilità di successo dovremmo
aspettare che dimettano Piper. non so se sia necessario il potere del trio o
se possiamo bastare noi due" fece notare Phoebe.
"Vediamo di bastare, ok? Piper non la dimetteranno che nel pomeriggio e
nel frattempo Raquis potrebbe far fuori decine di vittime e addirittura riacquistare
completamente le forze, cosa che preferirei evitare"
"Va bene, ma andiamo in un posto dove ci sia poca acqua e soprattutto pochissimi
buchi dove lui si possa infilare. non vorrei vedercelo scappare sotto gli occhi
come l'ultima volta!"
"Hai perfettamente ragione. Quale potrebbe essere il posto più adatto?"
domandò Prue ad alta voce ma più rivolta a se stessa.
"La cantina!" esclamò Phoebe dopo un attimo di silenzio "C'è
un foro in una tubatura da cui lui potrebbe uscire benissimo, ma poi non avrebbe
altre vie di fuga se non il ritornare da dove è venuto"
"Allora cosa aspettiamo? Presto, in cantina!" ordinò Prue dirigendosi
verso quella stanza.
Mentre osservava il buco Prue: "È proprio piccolo. siamo sicure
che passerà?"
"Per passarci ci passa, al massimo dovremmo aspettare le ore se verrà
giù una goccia per volta" ironizzò Phoebe.
"Se dovremo aspettare così tanto mi chiamerai quando avrà
finito, ok?" ribatté la sorella.
"Certo, certo, piuttosto: diamoci una mossa, non c'è tempo da perdere"
Rievocarono il demone con la stessa formula che avevano già utilizzato
ed egli apparì di nuovo di fronte a loro. Non ebbe il tempo di aprire
bocca che subito le due streghe cominciarono a recitare l'incantesimo per sconfiggerlo.
Egli mosse entrambe le mani verso l'alto bloccandole quasi all'altezza delle
spalle, un gesto che ricordava molto il potere di Piper, ma non successe nulla.
Intanto Prue e Phoebe continuavano a dire contemporaneamente la formula mentre
il demone, con il viso corrugato dalla rabbia, si guardava intorno per cercare
una via di fuga. L'unica era stata prontamente bloccata da Phoebe che aveva
infilato un dito nella tubatura per impedire la fuoriuscita dell'acqua. Decise
dunque di scaraventarsi con tutta la sua forza contro di lei per romperle un
dito; così non si sarebbe salvato ma almeno le avrebbe danneggiate. Fece
per gettarcisi contro, però le due streghe avevano già completato
la formula e lui stava cominciando a perdere volume. Continuò lo stesso
ad andarle addosso ma Phoebe capì le sue intenzioni e, siccome non poteva
sfilare il dito perché lui avrebbe potuto approfittarne, chiese aiuto
a Prue, la quale, con un veloce movimento del braccio lo frantumò in
mille gocce che scomparvero poco dopo per l'effetto dell'incantesimo.
"Fiuuu, per un pelo" fece Phoebe sospirando e togliendo finalmente
il dito dal buco. Nonostante l'avesse estratto non scese alcuna goccia, solo
dopo un po' questo avvenne, ma le due sorelle non ci fecero caso.
"Pronto?" chiese Morris rispondendo
al cellulare.
"Ciao Morris, sono Phoebe e ho una bella notizia. Il demone è stato
sconfitto, ora non avrai più problemi"
"Davvero? E quando l'avreste. ehm, fatto fuori?"
"Beh, poco fa. Ma perché me lo chiedi?" si stupì la
ragazza.
"Perché abbiamo appena ritrovato altre due vittime, se il demone
era impegnato a combattere con voi non capisco come abbia fatto nel frattempo
ad uccidere di nuovo. L'unica spiegazione è che."
".che non sia solo. Abbiamo capito, grazie per avercelo detto Morris, provvederemo
ad eliminare anche l'altro. Ciao"
"Ci risentiamo più in là, ciao"
Phoebe riappoggiò la cornetta e spiegò tutto alla sorella.
"Allora torniamo all'attacco, presto! Ripeteremo quello che abbiamo appena
fatto" disse Prue con decisione.
"Va bene, però stavolta usiamo qualcos'altro per il buco."
le rispose Phoebe mostrando il dito ancora intatto.
"Ciao tesoro" esordì Leo entrando
nella stanza d'ospedale dove era ricoverata Piper.
"Amore, che bello vederti" disse prima di baciarlo, poi gli chiese,
piena di speranza e facendo gli occhi dolci: "Sei venuto per riaccompagnarmi
a casa?". Si sentiva benissimo e voleva andarsene via di lì il prima
possibile.
"Veramente no, ma se i medici ti hanno confermato l'uscita, possiamo anche
andare via subito"
"L'ultima cosa che mi hanno detto era che potevo tornare a casa appena
qualcuno avesse potuto portarmici. Mi hanno consigliato di prendermi un giorno
di riposo dal lavoro, per non affaticarmi troppo, ma poi potrò ricominciare
tranquillamente con il solito tran tran"
"Perfetto, allora andiamo" fece lui invitandola ad alzarsi dal letto.
"Dammi solo un minuto per vestirmi." stava dicendo lei quando il ragazzo
la interruppe: "Non sarà necessario" e così dicendo
l'abbracciò, vennero entrambi avvolti da un'intensa luce azzurra e si
ritrovarono nella camera di Piper.
"Che precipitoso che sei. non ho preso nulla."
"Non preoccuparti torneremo più tardi a prendere le tue cose"
disse lui stringendola dolcemente a sé e baciandola.
Proprio in quel momento, però, irruppe Phoebe nella stanza che, per la
sorpresa, fece un salto non indifferente.
"PIPER! LEO! Scusatemi, ma. Quando siete arrivati?" si stupì.
"Proprio adesso" rispose Piper staccandosi dal ragazzo.
"Prendo questo e tolgo il disturbo, c'è un demone che ci aspetta!"
fece Phoebe portandosi via un tappo di sughero che la sorella aveva romanticamente
conservato per chi si ricorda più quale occasione.
"Dove vai con il mio tappo?!" le urlò dietro Piper.
"Te lo riporto, te lo riporto" si sentì di rimando.
La ragazza guardò sconcertata Leo per un attimo.
Nel frattempo Phoebe aveva raggiunto Prue in cantina.
"Ma quanto ti ci è voluto per prendere un tappo?!" si scandalizzò.
"Mi sono fermata a scambiare quattro chiacchiere con la nostra cara sorellina
che ora probabilmente è ancora in camera avvinghiata al suo Leo!"
"Però. beh, comunque, non abbiamo tempo. Iniziamo a recitare la
formula"
"Non scomodatevi" intervenne Raquis prendendo velocemente forma sotto
i loro occhi attoniti.
"Credete che sia così facile? Che basti ripetere semplicemente quello
che avete già fatto per eliminarmi? Ma come siete ingenue! Eppure credevo
che vi foste almeno un po' documentate su di me, prima di affrontarmi!"
"Presto, Phoebe!" disse Prue sotto voce alla sorella facendo un cenno
con il capo. Le due si intesero subito e incominciarono a ripetere l'incantesimo
contemporaneamente.
"CHE STUPIDE!" sbraitò il demone con disprezzo scagliando un
getto d'acqua, scaturito dalla sua mano destra, prima verso Phoebe e poi verso
Prue facendole volare a terra.
"Ora che ho riacquisito tutte le energie non c'è nessuno in grado
di fermarmi, ah ah ah" ridacchiò soddisfatto.
"Ne sei sicuro?" chiese Piper appena scesa in cantina alzando subito
le mani per bloccarlo.
"Giusto in tempo, sorellina" le disse Phoebe rialzandosi.
"Ragazze, tutto ok?" domandò Leo vedendole a terra.
"Sì, siamo ancora intere" rispose Prue una volta in piedi.
"Però. ci sa fare il tipo con quei getti d'acqua!" fece Phoebe.
"Non mi pare proprio il momento di fargli i complimenti." la rimproverò
Prue, poi propose di riprendere a recitare la formula per sconfiggerlo e, stavolta,
tutte e tre insieme.
Non ebbero ovviamente il tempo di completarla perché il demone si sbloccò.
Prue, per tenerlo occupato, gli scagliò addosso il primo oggetto che
si ritrovò sotto mano ma Raquis, con loro grande sorpresa, alzando le
mani lo bloccò a mezz'aria e non si limitò a fermare solo questo
bensì anche Leo. Aveva acquisito il potere di Piper!
Le sorelle rimasero così di sasso da permettere al demone di risgattaiolare
via infilandosi dentro la tubatura. Dopo non molto sentirono come un botto provenire
dal bagno al secondo piano. Si precipitarono nella stanza e vennero subito inondate
dagli schizzi. Il lavandino era praticamente distrutto e da esso usciva un potentissimo
getto d'acqua che avrebbe inondato la casa nel giro di poco tempo. Piper bloccò
il tempo ma alle sue spalle comparve Raquis che veniva dal corridoio e che lo
fece ripartire. Subito la strega lo fermò un'altra volta ma si rendeva
benissimo conto che non poteva continuare così ancora per molto. Il demone
si era volatilizzato prima che lei avesse il tempo di bloccarlo così
ora non sapevano assolutamente dove potesse trovarsi. Si muoveva davvero velocemente,
nel suo ambiente naturale era invincibile, adesso sembrava avesse aumentato
la sua capacità di restare al di fuori dell'acqua e, come se non bastasse,
aveva perfino acquisito il potere di Piper.
"Dov'è andato quel ladro di poteri?!" chiese isterica la secondogenita
rivolta a Phoebe.
"Come faccio a saperlo, io?" ribatté lei un po' irritata. La
situazione stava loro sfuggendo di mano e non era proprio in vena di sopportare
l'atteggiamento della sorella.
"Ragazze, calmatevi. Ci penso io a trovarlo" fece Prue chiudendo gli
occhi. Il suo corpo astrale ricomparve poco più in là, vicino
alle scale. La ragazza si guardò intorno senza capacitarsi di quell'insolito
spostamento, quando il muro alla sua destra si crepò e fuoriuscì
un fortissimo getto d'acqua che per poco non la colpì in pieno. Lo evitò
per un soffio rientrando nel suo corpo. Dal getto si riformò Racquis
che con un ghigno dipinto sulla faccia le disse indicandola: "Hai avuto
solo fortuna, la prossima volta ti stenderò". Dopo di che ritornò
allo stato liquido confondendosi con il resto dell'acqua che scorreva per tutto
il corridoio e che poi scendeva per le scale formando un'insolita cascatella.
Il demone sembrava davvero divertito da quella situazione. Le aveva completamente
in suo potere e ci stava giocando come avrebbe fatto un gatto col topo.
La prima a rendersi conto della situazione fu Phoebe, la quale fece cenno alle
sorelle di uscire dalla villa che si stava rivelando come una trappola per loro.
Nel frattempo Leo si era sbloccato e mentre si accingevano a scendere le scale
se lo videro venire incontro. Gli fecero intuire a gesti qual era il loro piano
perché non volevano farsi sentire dal demone. Per fortuna lui capì
al volo e si diressero insieme all'uscita, ma quando Phoebe si rigirò
verso la villa si accorse che non erano tutti in salvo: Leo era stato bloccato
da Raquis.
"Piper!" urlò per far girare la sorella che, voltatasi, si
vide chiudere in faccia la porta di casa.
"NO, Leo!" gridò e provò subito a girare la maniglia.
Non ci riusciva: era stata chiusa dall'interno.
"Spostati Piper, faccio io" le disse Prue, si avvicinò alla
porta e tendendo la mano verso la serratura la sfasciò completamente.
"Ci pensi tu a ricomprarne una nuova, vero?" le fece Phoebe.
Prue si limitò a fulminarla con lo sguardo e rientrarono tutte e tre
ma di Leo non c'era alcuna traccia. Piper non ci vide più. Tutta la giornata
le stava andando storta, il giorno prima aveva rischiato di lasciare questo
mondo e adesso le avevano portato via il suo amato Leo: era la goccia che faceva
traboccare il vaso.
"RAQUIS! Vieni fuori, maledetto, e smettila di nasconderti come un coniglio!!"
urlò con una voce carica d'odio per farlo uscire allo scoperto.
"Buona, buona. il tuo amichetto sta bene. sta solo riposando" disse
lui ricomparendole davanti.
Lei lo bloccò velocemente e ordinò alle sorelle: "Cerchiamo
Leo e portiamolo fuori di qui!". Si divisero per far prima e, a trovare
il ragazzo, sdraiato per terra e privo di sensi, fu Prue che chiamò le
altre. Insieme lo trascinarono fuori di peso. Una volta all'aperto ritennero
di essere al sicuro e tirarono un sospiro di sollievo.
"Che ingenue. farò credere loro
di essere in salvo, ma dovunque andranno potrò seguirle. Le tubature
dell'acqua, per non parlare delle fogne, si estendono per tutta la città
e non c'è luogo che io non possa raggiungere facilmente. Inoltre grazie
a Piper ho scoperto una cosa davvero interessante: risucchiando i liquidi a
persone dotate di poteri magici posso impossessarmene. Non lo sapevo, anche
se avrei potuto arrivarci facilmente riflettendo un attimo. Il sangue di una
strega contiene anche il suo potere ed essendo il sangue costituito principalmente
da acqua significa che è sufficiente sottrarne una buona dose per acquisirlo.
Sfrutterò questa scoperta a mio vantaggio andando alla ricerca di qualche
strega dotata di poteri interessanti, così tutto sarà ancora più
divertente. eh eh"
Leo si era ripreso e le sorelle stavano discutendo
su come organizzare il contrattacco.
"Prue, tu potresti astrarti in soffitta e andare a prendere il Libro delle
Ombre, magari potrà aiutarci." propose Phoebe.
"Non so se ci sarà utile, ormai l'abbiamo spaginato da cima a fondo
diverse volte e non c'è nulla su Raquis oltre a quello che sappiamo già"
disse lei, ma si astrasse lo stesso. Una volta in soffitta prese il volume in
mano quando sentì improvvisamente uno scricchiolio alle sue spalle. Si
girò di scatto ma per fortuna si trovò davanti Kit, la gatta,
che saltò sopra una sedia e poi su di un cassonetto vicino a cui era
appoggiato un vecchio volume senza titolo. La ragazza si stupì per la
presenza di quell'insolito libro e lo prese in mano ma proprio in quel momento
ritornò nel suo corpo.
"Che ci fai con il libro che ho preso in biblioteca l'altro giorno?"
le chiese Phoebe sottraendoglielo.
"Non dovresti lasciarlo in giro per casa. comunque mi ha incuriosito, per
questo l'ho raccolto"
"Aspettate un attimo, io questo volume l'ho già visto" fece
Leo con sguardo pensieroso.
"Davvero?" si incuriosì Piper.
Il ragazzo lo prese in mano e lo spaginò. "Non è l'originale,
ma è una copia quasi perfetta" disse mentre lo osservava ancora
attentamente. "È la "Demonologia", un trattato su tutti
i più potenti demoni esistenti."
"Che libri leggi, sorellina?!" si scandalizzò Piper.
"È dovere di ogni brava strega documentarsi su ciò che deve
affrontare quotidianamente" fece lei con aria saccente.
"Ecco, ho trovato un paragrafo dedicato a Raquis. vediamo un po'."
disse Leo iniziando a leggere fra se e sé. Una volta concluso spiegò
alle altre quello aveva appena scoperto: "Raquis è uno solo ma può
dividersi in tre. Voi avete ucciso solo una parte di lui e, per di più,
quando non aveva ancora recuperato appieno i suoi poteri. Adesso provare a sconfiggerlo
sarebbe impossibile, l'unica tattica che posso suggerirvi è quella di
costringerlo a dividersi e affrontarlo separatamente"
"C'è qualcos'altro?" chiese Prue.
"Sì, dice anche che è in grado di acquisire i poteri di una
strega dal suo sangue, che, come sapete, è costituito principalmente
di acqua e questo è quello che è successo a te, Piper. D'ora in
avanti dovrete prestare molta attenzione a quello che bevete, se ottenesse anche
i vostri poteri" disse rivolgendosi a Piper e Prue "sarebbe davvero
la fine".
"Non preoccuparti, berremo solo bibite imbottigliate dentro cui non può
entrare" lo rassicurarono le due.
"Mi raccomando, fate molta attenzione. Purtroppo ora devo andare, il dovere
mi chiama" disse Leo indicando il cielo, poi le salutò, baciò
Piper e si dileguò.
Dopo aver cercato, con scarsi risultati, di
escogitare un buon piano per un po' di tempo, le tre sorelle si erano ritrovate
con i crampi dalla fame visto che avevano saltato il pranzo e, nonostante fossero
già le 15.00 decisero lo stesso di andare a mangiare un boccone. Era
stata soprattutto Phoebe ad insistere sostenendo che con la pancia piena si
ragiona meglio. Erano ancora sedute su una panchina con dei tramezzini in mano
quando la più piccola chiese: "Dove andremo a dormire questa notte
visto che le nostra casetta è tutta allagata?"
"Direi che ci toccherà passarla in albergo, ma sarebbe meglio chiamare
subito qualcuno per far riparare quei tubi se non vogliamo allagare l'intera
città e ritrovarci con una bolletta da capogiro." fece notare Prue.
"Già, ero così presa dal demone che non ci avevo proprio
pensato." rispose lei un po' pensierosa.
"Vi state dimenticando di un piccolo particolare: chiunque vada a casa
nostra rischia di essere ucciso da Raquis, prima dovremmo accertarci che se
ne sia andato" disse Piper.
Le altre le diedero ragione e tutte insieme entrarono guardinghe. Dopo aver
ispezionato da cima a fondo l'intera villa ed essersi accertate dell'assenza
del demone decisero di fare un paio di telefonate. La prima era ovviamente rivolta
ai soccorsi, la seconda al loro agente di polizia preferito: Morris. Erano infatti
giunte alla conclusione che soltanto con il suo aiuto sarebbero riuscite a togliersi
dai piedi quel fastidiosissimo demone.
"Ma vi rendete conto di cosa mi state chiedendo?!" si scandalizzò
lui appena Phoebe ebbe terminato di spiegargli il loro piano.
"Sì, ammettiamo che la nostra richiesta sia un po'."
"NO, non è "un po'." è assolutamente irrealizzabile!
Scordatevelo!"
"Morris, per favore." lo supplicò Phoebe facendo gli occhi
dolci (in realtà questo era un gesto decisamente inutile visto che erano
al telefono) ".sei la nostra unica speranza"
"Siete davvero sicure che non ci siano altre soluzioni?" chiese l'agente
cominciando a cedere.
"Vuoi che terminino le morti? Allora fai come ti abbiamo chiesto"
"Cercherò di fare tutto ciò che è in mio potere ma
non posso assicurarvi niente. Attraverso un lungo giro di amicizie potrei arrivare
a qualcuno di piuttosto influente in grado di realizzare in breve una cosa così
assurda, ma, lo ripeto, non."
"Sì, abbiamo capito, però la situazione è critica,
apprezzeremo ogni tentativo" lo interruppe Phoebe.
"D'accordo, allora ci sentiamo più tardi"
"Certo, ciao"
"Questo nuovo potere mi tornerà
davvero utile, grazie vecchia" disse Raquis allontanandosi da un corpo
disteso a terra. Si trattava di una signora grassoccia e vestita elegantemente.
Vicino al palmo della sua mano destra rivolto verso l'alto c'erano pezzi di
vetro di un bicchiere. Il contenuto era finito sul tappeto sottostante mentre
una bottiglia di the alla pesca era rimasta ancora aperta sul tavolo. La vittima
si era presa da bere dal frigo la prima bibita dissetante che aveva visto ma
appena terminato di riempirsi il bicchiere era squillato il telefono e lei era
andata a rispondere. Nel frattempo una figura semitrasparente aveva avuto tutto
il tempo di introdursi in cucina e infilarsi nel bicchiere.
". adesso fate apparire il demone dell'acqua." sentì recitare
contemporaneamente da tre voci che ormai gli erano familiari. "To' mi stanno
chiamando. spero che non si illudano davvero che le loro stupide formule possano
ancora farmi effetto. ad ogni modo, visto che mi desiderano, non vedo perché
dovrei farle aspettare. Magari si reputano "pronte" per affrontarmi.
eh eh, ci sarà da divertirsi" pensò Raquis infilandosi in
una tubatura. Sarebbe arrivato da loro entro pochi secondi.
"Prue, sei pronta?" chiese Phoebe
alla sorella appena terminarono di recitare la formula.
"Sì, aspetto ancora un po', devo farlo all'ultimo momento"
rispose lei.
"Va bene aspettare l'ultimo momento, ma così rischi di mandare tutto
all'aria" le fece notare Piper con una punta di rimprovero.
"Ragazze, ma che fate?! Vi mettete a litigare?" si scandalizzò
Morris dal bancone dietro cui era acquattato.
Non si sa bene come avesse fatto ma l'agente era riuscito ad avere momentaneamente
quell'aria tutta per sé, ovviamente dando motivazioni ben lungi dall'essere
quelle reali.
"Eccolo!" si lasciò scappare Piper appena intravide un liquido
scivolare sotto la porta.
Prue si proiettò astralmente immediatamente vicino ad un classico calderone
nero da streghe in cui sembrava bollire qualcosa e incominciò a buttarci
dentro gli ultimi ingredienti mentre recitava una formula. Il demone, che aveva
appena preso forma, fu sorpreso di vedere solo lei e, soprattutto, in un ambiente
così insolito come quello in cui era finito seguendo le loro voci.
"Oh, eccoti qui!" esclamò Phoebe saltando fuori da dietro una
colonna e facendo per andargli contro. Raquis capì che si trattava solo
di un misero espediente per fargli perdere tempo dando modo alla sorella di
terminare il rituale e le scagliò contro un potente getto d'acqua scaraventandola
a terra. Si diresse con decisione verso la strega vicino al calderone e stava
proprio per oltrepassare la soglia della porta quando gli scomparve sotto gli
occhi. Si bloccò lì dov'era e percepì immediatamente che
c'era qualcosa di strano: la ragazza non aveva neppure finito la frase e si
era volatilizzata così?
Subito dopo riapparve nello stesso punto e, con sguardo di sfida, terminò
la formula.
Raquis era rimasto immobile dov'era e non gli era successo nulla. Si guardò
intorno stupito ma non ebbe il tempo di aprire bocca che Piper lo bloccò.
"Ragazze, non ha funzionato! Si è insospettito e si è fermato
lì all'entrata!!" urlò Piper in preda al panico.
"No problem sorellina!" ribatté Phoebe, che si era rialzata
già da tempo, andando incontro al demone. Gli diede una piccola spinta
e lo fece cadere dall'altra parte. Prue terminò l'opera chiedendo con
il suo potere il pesante portone della cassaforte.
"È fatta!" disse la maggiore soddisfatta.
"Ora potresti anche sbloccare il povero Morris." suggerì Phoebe
alla sorella.
"Hai ragione". Alzò entrambe le mani e fece ripartire il tempo
"Fatto!".
L'agente si guardò attorno e subito chiese preoccupato: "Che fine
ha fatto?"
"Se ti riferisci al demone, sappi che è "al sicuro""
"Bene, quanto tempo crediate che ci voglia per farlo evaporare completamente?"
domandò lui.
"Bel piano, proprio un bel piano" sentirono provenire fioca una voce
dall'interno della cassaforte.
"Grazie per i complimenti, modestamente, l'ho ideato principalmente io"
gli urlò Phoebe per farsi sentire. Il pesante portone di metallo che
li separava rendeva piuttosto ostica la comunicazione.
"Peccato che io non abbia intenzione di starmene qui buono buono a evaporare
lentamente. no, proprio non ne ho l'intenzione" continuò a dire
il demone e, con loro grande sorpresa, lo videro materializzarsi davanti ai
loro occhi.
"L'ultima strega che ho fatto fuori aveva questo utilissimo potere: il
teletrasporto; ho subito deciso di sperimentarlo. Direi che me la cavo proprio
bene per essere uno che se ne è appena impossessato, non vi pare?"
si divertì Raquis.
Il trio era rimasto di stucco. Non solo aveva appena mandato all'aria il loro
piano quasi perfetto che avevano faticato a realizzare e in cui avevano dovuto
coinvolgere anche Morris, ma aveva pure acquisito un nuovo potere!
"Piper." disse Prue con voce tremante. La sorella capì al volo
e fermò nuovamente il tempo.
"Che si fa?" chiese perplessa e con una faccia che parlava da sé.
"Teniamolo occupato finché non scade il suo tempo di autonomia fuori
dall'acqua o non evapora per il caldo che fa!" propose Phoebe aggiungendo
un sorriso forzato.
"Certo, è un gioco da ragazzi!" le fece Piper.
"Beh, possiamo facilitare il tutto accendendo il riscaldamento!" esclamò
Prue in un lampo di genio e si astrò nella stanzetta di regolazione della
temperatura. Mentre cercava di capire come funzionasse le due sorelle avevano
ripreso a discutere, stavolta sulla scelta di Prue: "Ma è pazza?!
Già si muore dal caldo ora!" si lagnò Phoebe facendosi aria
con le mani.
"Per me è tutto inutile: appena comincerà ad indebolirsi
si teletrasporterà lontano da qui e quando avrà recuperato ritornerà
fresco come una rosa. Potrebbe andare avanti così per ore, quelle che
invece prima o poi schiatterebbero saremmo noi."
"Un po' di ottimismo, no, vero?"
"Ragazze, ho fatto. Nel giro di pochi minuti ci sarà un caldo infernale!"
disse Prue che era appena ritornata nel suo corpo.
"NON SOPPORTO DI ESSERE BLOCCATO!!" sbraitò Raquis all'improvviso
appena poté muoversi di nuovo. Piper si voltò verso di lui e rifermò
il tempo.
"Mi dispiace, dovrai farci l'abitudine" gli rispose con tranquillità.
"Perfetto. Ora la prossima volta che si sblocca lo attaccheremo. Sblocchiamo
anche Morris, ci aiuterà a tenerlo occupato. Più siamo meglio
è" fece Prue.
"Certo che se la polizia ci potesse fornire un bel lanciafiamme, avremmo
la vittoria assicurata." sospirò Phoebe.
"È una cosa che si può fare" affermò Morris che
aveva appena fatto in tempo a sentire le sue parole dopo aver ripreso a muoversi.
"Davvero?! Io dicevo così per dire." si stupì Phoebe.
"Lasciatemi il tempo di fare un paio di telefonate" continuò
lui.
"D'accordo." acconsentì la ragazza ancora un po' perplessa.
"Nel frattempo dovremmo arrangiarci con le nostre forze. che ne dite di
chiamare Leo?" chiese Prue.
Le sorelle si scambiarono un paio di occhiate, poi tutte e tre in coro: "Leo.
Leo. LEO!!"
"Eccomi, eccomi, non mi pare il caso di mettersi a gridare!" protestò
l'angelo appena apparve.
"Ci dai una mano a tenerlo occupato?" gli chiese Piper indicando il
demone ancora bloccato.
"Certo, ma. non sarebbe più semplice, ora che è immobile,
rinchiuderlo da qualche parte? Che so, in una cella frigorifera, ad esempio"
"Però, non ci avevamo pens." stava dicendo Phoebe quando venne
interrotta dalla sorella che informò il ragazzo del nuovo potere di Raquis.
Aveva appena terminato quando questo riprese a muoversi e, vedendo che era apparso
anche Leo, capì di essere stato bloccato un'altra volta e si infuriò
davvero.
"Non avrò pace finché non vi avrò fatto fuori tutti
e quattro! Ed inizierò da te!!" urlò additando Piper. Le
scagliò contro un enorme getto d'acqua e ad una velocità tale
che la ragazza riuscì a bloccarlo per un soffio, ma il demone ce l'aveva
proprio con lei: si teletrasportò alle sue spalle e l'afferrò
alla gola. Fece ripartire il tempo e la povera Piper si vide arrivare addosso
quell'incredibile massa d'acqua che poco prima aveva fermato per un pelo. Ovviamente
il demone non risentì assolutamente del proprio colpo, anzi, quell'ondata
si era dimostrata rigenerante, perché a forza di scagliare getti d'acqua
a destra e a manca piano piano si indeboliva. Ad aver subito danni era stata
solo Piper che, a causa della presa di Raquis, era rimasta a bocca aperta e
aveva ingoiato una gran quantità d'acqua. Insomma, il demone si era impegnato
così tanto, che la stava facendo morire affogata. Prue non poté
che provare ad intervenire: mosse velocemente il braccio destro ma lui fu più
veloce e si teletrasportò alle spalle di Phoebe mentre Piper si accasciava
a terra.
Leo si precipitò da lei e cercò di farla riprendere visto che
aveva perso i sensi. Prue si accorse della presenza del demone alle spalle della
sorella ma non ebbe il tempo di finire di avvisarla "Phoe.!" che lui
fece scaturire da entrambe le mani un potentissimo getto d'acqua che la prese
in pieno. La ragazza stava andando a schiantarsi contro un muro e ce l'aveva
proprio a pochi centimetri di distanza dalla faccia quando, aprendo le braccia,
si sollevò in volo verso il soffitto. Questo gesto, però, non
era affatto piaciuto al demone, che non era nemmeno al corrente del potere attivo
di Phoebe, e le scagliò contro un altro getto. Lei lo evitò abilmente
continuando a spostarsi in aria.
"Ci mancava anche la strega svolazzante! Ok, mi ci hai costretto tu!"
gridò generando una raffica di getti d'acqua ad una velocità davvero
notevole. Phoebe non fu in grado di evitarli tutti, venne colpita più
volte e probabilmente sarebbe anche stata ferita mortalmente se non fosse intervenuta
Prue a deviarne alcuni. Infine cadde a terra priva di sensi.
"E fuori due. siete rimasti tu e quel babbeo che sta cercando di fare rinvenire
tua sorella. Sinceramente credevo che sareste durati di più. Mi state
deludendo un po'" disse Raquis con una smorfia.
"Piper!" esclamò Leo sollevato vedendo la ragazza riaprire
gli occhi.
"Cough. cough" tossì lei sputacchiando fuori un po' d'acqua.
"Tutto ok?" le chiese l'angelo ancora visibilmente preoccupato.
"Sì, sì"
"Non lo sarà ancora per molto!" sbraitò il demone lanciandole
contro uno dei suoi getti ma Leo le si chinò sopra e vennero entrambi
avvolti da una luce azzurra. Riapparvero poco distanti e mentre Raquis si preparava
ad attaccare di nuovo Prue lo colpì alle spalle frantumandolo in mille
gocce. Si precipitò da Phoebe per vedere come stava mentre il demone
riacquistava forma pian piano. Le sue capacità stavano scemando a causa
della prolungata lontananza dall'acqua e a riassumere le sue sembianze ci mise
decisamente più del solito. Prue non lo notò perché era
intenta a cercare di far rinvenire la sorella ma Leo sì. Bisognava assolutamente
tenerlo sotto torchio fino a stremarlo per poi finirlo e non dovevano concedergli
tregue se no ne avrebbe approfittato per teletrasportarsi e recuperare le forze.
Ma anche lui si era reso conto dei rischi che stava correndo per questo decise
di chiudere la partita: colpì alle spalle Prue con tutta la sua forza
facendola accasciare al suolo, si teletrasportò vicinissimo a Leo e ad
una distanza di pochi centimetri gli scagliò contro un getto d'acqua
con tutta la forza che gli era rimasta. Poi si voltò verso Phoebe e la
vide ancora a terra priva di sensi. Gliene era rimasta solo una: Piper, la quale,
era ancora scossa per la morte rischiata e sembrava ora perfino più indifesa
di un bambino.
Mentre all'interno si stava svolgendo questa movimentata lotta per le strade
di San Francisco regnava la tranquillità. Vecchietti dal passo lento
tenevano per mano i loro nipotini mentre giravano per il parco. Alcune mamme
spingevano il passeggino del loro piccolo dotato di tanto di mini-ombrello per
proteggerlo dal sole. Diverse coppiette passeggiavano romanticamente abbracciate
o mano nella mano godendosi quella bellissima giornata di fine Giugno.
Nonostante il caldo quasi soffocante che aveva imperversato nel primo pomeriggio
e che non scherzava nemmeno ora la gente andava in giro tranquillamente, ignara
della presenza di un demone così pericoloso come Raquis. Pericoloso soprattutto
a causa delle attuali condizioni climatiche: quando il sole batte incessantemente
sulla testa e non puoi muovere un dito senza sudare diventa indispensabile rinfrescarsi
e bere spesso. Più bevi più rischi che qualcuno si intrufoli nel
tuo bicchiere o nella tua bottiglia.
Se la vide davanti, così impaurita e
senza possibilità d'uscita da fargli provare un piacere indescrivibile.
Ormai l'aveva in pugno e nonostante sapesse di non aver tempo da sprecare perché
si stava indebolendo sempre più non resistette alla tentazione di giocarci
un po'. Le si avvicinò lentamente e incominciò a parlarle sottovoce:
"E' stato davvero bello entrare dentro di te. Era la prima volta che mi
ritrovavo all'interno di una strega e ho subito notato che nel tuo sangue c'era
qualcosa di più.". Parlando le era andato così vicino da
inumidirle la camicia. Poco dopo la ragazza sentì il bagnato sulla pelle
e poté constatare che lui era costituito da acqua calda, forse a causa
dell'assurda temperatura che doveva essere nella stanza. Probabilmente Prue
aveva messo il riscaldamento al massimo e si sentiva.
"Che ne dici di ripetere l'esperienza? Così ne approfitto per rigenerarmi
un po'" disse Raquis afferrandola per il mento. Incominciò con le
dita ad aprirle la bocca. Piper ovviamente cercava di resistergli con tutte
le sue forze, ma stava iniziando a cedere. Era premuta contro il muro e il demone
le aveva bloccato le braccia. Se non reagiva subito sarebbe stata la fine. Gli
altri erano tutti fuori gioco, non poteva contare su nessuno.
Cominciò a sentirsi persa.
Raquis era quasi riuscito ad aprirle completamente la bocca e lei era stremata.
Non aveva più le forze per lottare e sentiva che stava addirittura per
perdere i sensi. Le si annebbiò la vista, forse qualche goccia di sudore
le era finita negli occhi o forse stava davvero per svenire. Intravide vagamente
un ghigno sulla faccia semitrasparente di Raquis e in quello stato di confusione
in cui ritrovava sentì una voce.
"PIPER!" gridò qualcuno.
Lei, allora, con un grandissimo sforzo di volontà, recuperò le
pochissime forze che le erano rimaste ancora in corpo e si liberò dalla
sua stretta spingendolo all'indietro. Agì così all'improvviso
che il demone non ebbe nemmeno il tempo di realizzare prima di venire bloccato.
Piper scivolò lungo il muro con gli occhi chiusi. Una volta a terra sospirò.
"PRENDI, MALEDETTO!!" urlò quella stessa voce che aveva sentito
poco prima. Riaprì gli occhi e vide un'enorme fiammata in direzione del
corpo di Raquis poi il nulla.
Quando Piper riaprì gli occhi si ritrovò
sdraiata sul divano. Vicino a lei c'era Prue, ancora priva di sensi. Si alzò
per andare a cercare Phoebe e Leo. La sorella era distesa sul letto della sua
camera mentre dell'angelo non c'era alcuna traccia. Probabilmente era stato
richiamato nelle alte sfere, pensò. Non si spiegava come mai si ritrovasse
lì. L'ultima cosa che ricordava era Raquis... sì, il demone aveva
steso Leo e le sue sorelle, poi l'aveva bloccata contro un muro e... e qui i
sui ricordi cominciavano ad essere più vaghi ed appannati.
"Finalmente hai ripreso i sensi, come ti senti?" le chiese Morris
venendole incontro dalla cucina.
"Morris!" esclamò lei sorpresa. Era così immersa nei
suoi pensieri che per poco l'agente non la spaventò.
"Bene, grazie... ma... " stava aggiungendo quando lui la precedette:
""Ma Raquis che fine a fatto?" stavi per chiedermi? Non preoccuparti,
l'ho fatto secco, nel vero senso della parola. È evaporato completamente
grazie a un piccolo lanciafiamme... sai, a volte la magia può aver bisogno
di una mano..." sorrise. "Ora che almeno tu ti sei ripresa, direi
che posso andare, devo ancora stendere il verbale e chiarire un po' di cose.
Mi toccherà lavorare un bel po' con la fantasia" disse prima di
avviarsi alla porta. Piper lo accompagnò e ringraziò, poi tornò
in sala dove vide la sorella tirarsi su. Anche lei aveva ripreso conoscenza.
Le andò incontro e l'abbracciò, troppo felice di vederla sana
e salva dopo il tremendo colpo inflittole da Raquis. Andarono insieme nella
stanza di Phoebe e aspettarono che anche lei riprendesse i sensi. Finalmente
tutto era finito e potevano iniziare a godersi le vacanze. Decisero perciò
di rilassarsi e gustarsi un po' di meritato riposo. Prima di ciò, però,
necessitavano tutte di una bella doccia fresca e subito iniziò un'accesa
discussione per decidere chi sarebbe stata l'ultima ad avere il bagno tutto
per sé.
Non troppo lontano da loro, da un tubatura si
sentì provenire una voce...
"Maledizione, me la sono vista proprio brutta... chi se lo immaginava che
esistessero degli "aggeggi" in grado di lanciare fiammate del genere?
Quel maledetto agente mi ha fatto evaporare completamente e la condensazione
non è certo un gioco da ragazzi, ci vuole molta esperienza e grande abilità
per effettuarla! Per fortuna io ci sono abituato... Ad ogni modo mi toccherà
ricominciare tutto da capo e mi ci vorranno degli anni visto come sono messo...
comunque ritornerò e sarò ancora più prudente, ci impiegherò
di più ma ne varrà la pena. In fondo io sono un tipo paziente...
eh eh eh"
Scritto da Irene
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